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INTRODUZIONELe infezioni delle vie urinarie (IVU), parallelamente a quelle del tratto respiratorio, rivestono grande rilevanza clinica per l'elevata frequenza con cui vengono riscontrate nella comune pratica medica e per le complicanze che ne derivano. In ambito nosocomiale risultano essere più frequentemente associate a manovre diagnostiche strumentali ed al cateterismo uretrale (3, 4). Esse sono causate principalmente da microorganismi Gram negativi con una prevalenza maggiore di Escherichia coli (70%) anche se si verificano sempre più frequentemente casi di infezioni complicate causate da batteri Gram positivi o da germi multiresistenti sui quali i comuni agenti antimicrobici risultano inefficaci portando inevitabilmente a fallimenti terapeutici (3). L'utilizzo dei tradizionali metodi di coltura su piastra prevedono tempi di crescita delle colonie e di refertazione dei campioni negativi di 24 ore e di 48 ore per quelli positivi. Questo discosta dalle esigenze del clinico di avere risultati in tempi rapidi per impostare una terapia mirata evitando l'utilizzo di antibiotici a largo spettro e migliorando così la gestione del paziente. Anche per quanto riguarda pazienti in età pediatrica risulta di rilevante importanza la tempestività del risultato dell'urinocoltura per iniziare la terapia antibiotica adeguata solo se necessario poiché in questi casi i sintomi di infezione delle vie urinarie non risultano sempre specifici. In secondo luogo i metodi tradizionali presentano diverse problematiche tra cui possibili errori nella manualità, variabilità nella determinazione della carica batterica dovuta alla capacità e all'esperienza del singolo operatore, la tracciabilità difficoltosa dei campioni e dei risultati. La possibilità di migliorare la risposta a queste problematiche è stata valutata per un metodo fra quelli attualmente in commercio che svolga, con procedura completamente automatizzata, lo screening dei campioni di urinocoltura afferenti al laboratorio. MATERIALI E METODINel mese di Giugno 2009 sono stati analizzati un totale di 316 campioni di urinocoltura comprendenti urina da mitto intermedio, urina da catetere, urina da sacchetto, afferenti al settore di microbiologia di pazienti ambulatoriali e ricoverati. Il protocollo prevede il confronto dei risultati ottenuti utilizzando l'analizzatore Alfred 60 (Alifax, Padova, Italy) ed il metodo di semina su piastra. Alfred60 esegue l'analisi batteriologica delle urine in modo automatico. Il sistema dispensa 500 µl di campione in cuvette di lettura dedicate (vials), contenenti brodo eugonico costantemente agitato e termostatato (37°C). Durante l'incubazione, ogni 5 min, il raggio laser attraversa la cuvetta permettendo al sistema di rilevare le variazioni di torbidità. Lo scatter prodotto viene, infatti, raccolto da due detector, uno posto a 30° e l'altro a 90° rispetto al raggio incidente, elaborato dal SW e visualizzato graficamente in tempo reale. La prima lettura di ogni campione evita che la torbidità iniziale dovuta a sali, eritrociti, leucociti o cellule di...
INTRODUZIONELe infezioni delle vie urinarie (IVU), parallelamente a quelle del tratto respiratorio, rivestono grande rilevanza clinica per l'elevata frequenza con cui vengono riscontrate nella comune pratica medica e per le complicanze che ne derivano. In ambito nosocomiale risultano essere più frequentemente associate a manovre diagnostiche strumentali ed al cateterismo uretrale (3, 4). Esse sono causate principalmente da microorganismi Gram negativi con una prevalenza maggiore di Escherichia coli (70%) anche se si verificano sempre più frequentemente casi di infezioni complicate causate da batteri Gram positivi o da germi multiresistenti sui quali i comuni agenti antimicrobici risultano inefficaci portando inevitabilmente a fallimenti terapeutici (3). L'utilizzo dei tradizionali metodi di coltura su piastra prevedono tempi di crescita delle colonie e di refertazione dei campioni negativi di 24 ore e di 48 ore per quelli positivi. Questo discosta dalle esigenze del clinico di avere risultati in tempi rapidi per impostare una terapia mirata evitando l'utilizzo di antibiotici a largo spettro e migliorando così la gestione del paziente. Anche per quanto riguarda pazienti in età pediatrica risulta di rilevante importanza la tempestività del risultato dell'urinocoltura per iniziare la terapia antibiotica adeguata solo se necessario poiché in questi casi i sintomi di infezione delle vie urinarie non risultano sempre specifici. In secondo luogo i metodi tradizionali presentano diverse problematiche tra cui possibili errori nella manualità, variabilità nella determinazione della carica batterica dovuta alla capacità e all'esperienza del singolo operatore, la tracciabilità difficoltosa dei campioni e dei risultati. La possibilità di migliorare la risposta a queste problematiche è stata valutata per un metodo fra quelli attualmente in commercio che svolga, con procedura completamente automatizzata, lo screening dei campioni di urinocoltura afferenti al laboratorio. MATERIALI E METODINel mese di Giugno 2009 sono stati analizzati un totale di 316 campioni di urinocoltura comprendenti urina da mitto intermedio, urina da catetere, urina da sacchetto, afferenti al settore di microbiologia di pazienti ambulatoriali e ricoverati. Il protocollo prevede il confronto dei risultati ottenuti utilizzando l'analizzatore Alfred 60 (Alifax, Padova, Italy) ed il metodo di semina su piastra. Alfred60 esegue l'analisi batteriologica delle urine in modo automatico. Il sistema dispensa 500 µl di campione in cuvette di lettura dedicate (vials), contenenti brodo eugonico costantemente agitato e termostatato (37°C). Durante l'incubazione, ogni 5 min, il raggio laser attraversa la cuvetta permettendo al sistema di rilevare le variazioni di torbidità. Lo scatter prodotto viene, infatti, raccolto da due detector, uno posto a 30° e l'altro a 90° rispetto al raggio incidente, elaborato dal SW e visualizzato graficamente in tempo reale. La prima lettura di ogni campione evita che la torbidità iniziale dovuta a sali, eritrociti, leucociti o cellule di...
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