Colour Doppler imaging is a recent advance in ultrasonography. It allows simultaneous two-dimensional imaging of structures and evaluation of blood flow. Retinal vascular pathologies, macular degeneration, endobulbar tumours, and ischaemic vascular diseases can be analyzed by colour Doppler imaging. Moreover, it offers the possibility of evaluating the vascular effects of a drug and to monitor them in time. We have, therefore, carried out a study using colour Doppler imaging to evaluate a drug capable of acting on the vascular wall in patients with macular degeneration or diabetic retinopathy. The results show that this drug, obtained by enzymatic hydrolysis of bovine factor VIII (Vueffe®; Laboratory Baldacci S.p.A., Pisa, Italy), induces a significant increase in blood flow and in retinal central artery systolic speed.
Bacteria are the most common causative agents of ocular infections. Treatment with topical broad-spectrum antibiotics is recommended in severe cases. However, antibiotic resistance has become a major concern in recent years, although antibiotics are generally effective in treating ocular infections. Antibacterial compound screening is performed to identify alternative therapeutic options to antibiotics. The aim of this study was to assess the in vitro antimicrobial activity of an ophthalmic solution containing ozonated oil. Strains of bacterial species with a multidrug resistance profile, which are responsible for a large proportion of ocular infections, were isolated and selected from different biological samples. The bacterial isolates were cultured, and ozonated oil was used to evaluate the inhibition zones at different time points. The treatment exhibited antibacterial activity against all the tested species. The effect was lower against the strains of Pseudomonas aeruginosa and more evident against Staphylococcus and Streptococcus spp. Our results suggest that the administration of ozonated oil may be a candidate agent to treat some infections of the ocular surface with a potential role in antimicrobial prophylaxis.
INTRODUZIONECiascuna parte dell'occhio può essere infettata da batteri, funghi, parassiti o virus. La superficie oculare esterna acquista una flora microbica alla nascita ed alcuni dei commensali possono diventare popolazione microbica residente nella congiuntiva e nelle palpebre ed avere una possibilità di trasformarsi in patogeni. Oltre alla comunità dei germi residenti qualsiasi microrganismo dall'ambiente può formare una flora transitoria nell'occhio ed invadere i tessuti oculari (5). Ci sono molti "reports" in letteratura, da diversi continenti del mondo, che descrivono la prevalenza di batteri, funghi e parassiti patogeni in cornee ulcerate (1). Fra gli organismi che causano celluliti orbitali ed ascessi figurano S. pneumoniae, Haemophilus influenzae non tipizzabile, Moraxella catarrhalis, Streptococcus di gruppo A, S. aureus e anaerobi. Il trattamento comprende una terapia antimicrobica per via intravenosa e, in alcuni casi, drenaggio chirurgico (2). L'eccessiva lacrimazione dell'occhio ("epiphora") è un problema comune nella pratica oftalmologica quotidiana e la sua valutazione diagnostica differenziale non sempre è cosa semplice (3). Nelle endoftalmiti i microrganismi più comuni che si osservano nella coltura da materiale proveniente dalla superficie oculare e dalla camera anteriore sono lo S. aureus e lo S. epidermidis. Il principale trattamento è l'antibiotico intravitreale usato insieme a corticosteroidi e ad antibiotici subcongiuntivali, locali e per via intravenosa (6). La diagnosi microbiologica dell'endoftalmite si basa solitamente sulla microscopia e sulla coltura dei microrganismi su fluidi vitreale (incisione o biopsia) e/o proveniente dalla camera anteriore. Le lacrime prodotte da questi campioni possono essere esaminate immediatamente dopo colorazione con di Gram o Giemsa per patogeni infettivi. Si può utilizzare la colorazione "Calcofluor White" quando si sospetta un'eziologia fungina. Sebbene l'esame delle lacrime sia una
La congiuntiva ed i suoi annessi sono di solito sterili alla nascita, ma rapidamente vengono colonizzati da batteri saprofiti che costituiscono così la normale flora batterica congiuntivo-corneale. La proliferazione dei batteri saprofiti è sotto lo stretto controllo di numerosi fattori antibatterici endogeni (lactoferrina, lisozima, betalisine, componenti del complemento). Alterazioni sia locali (trichiasi, lagoftalmo, occhio secco, dacriocistiti) che sistemiche possono far diminuire i sistemi difensivi endogeni predisponendo alle infezioni congiuntivo-corneali. Le congiuntiviti batteriche si possono suddividere, da un punto di vista clinico, in acute e croniche. Le congiuntiviti batteriche acute generalmente si manifestano con sensazione di corpo estraneo e lacrimazione, seguite da modesta o importante secrezione mucopurulenta ed iperemia (10) congiuntivale diffusa (9). Le congiuntiviti batteriche croniche hanno segni clinici quali iperemia congiuntivale con follicoli e papille, secrezione minima ed ispessimento congiuntivale.
MATERIALI E METODIIn questo lavoro abbiamo considerato 12874 colture oculari da pazienti con sindrome congiuntivale di n.d.d. afferiti al nostro Pronto Soccorso o direttamente da prelievi effettuati sui pazienti da noi stessi in laboratorio, dal gennaio 2000 a tutto il dicembre 2007. Di questi campioni abbiamo analizzato 2777 colture oculari positive per schizomiceti o miceti patogeni, ma in realtà i ceppi isolati sono in totale 2879 in quanto vi sono state 102 colture con flora mista. I pazienti di questa indagine random avevano un'età compresa tra 2 e 96 anni. Parte di essi (29.7%) era già in trattamento antibiotico locale. Per i campioni oculari pervenuti a noi dal Pronto Soccorso sono stati usati tamponi con terreno di trasporto (Stuart); sui restanti pazienti, afferiti direttamente presso il nostro laboratorio (circa il
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