“…In quanto allo stato degli studi sui due rifacimenti in questione, un primo approccio critico risale a un ormai lontano saggio di Cantella del 1923(Cantella, 1923; qui lo studioso, pur dando conto dell'esistenza di entrambi gli adattamenti, dopo un lungo indugiare sull'intreccio della commedia spagnola, si sofferma soltanto, e in maniera molto sommaria, sulla derivazione di Angiola D'Orso, dichiarando di non poter aggiungere nulla su quella di Michele della Marra per non disporre, evidentemente, del testo. Dopo un lungo periodo di silenzio, un rinnovato interesse per le riscritture italiane del teatro spagnolo dei secoli d'oro e, soprattutto, il ritrovamento del testo della traduzione di Michele della Marra hanno dato luogo, in tempi molto recenti, a un piccolo drappello di studi di maggiore interesse: mi riferisco, per quanto riguarda la versione di della Marra, a un articolo del musicologo Paologiovanni Maione uscito nel 2015, nel quale, per la prima volta, si offrono alcune riflessioni di base su questa prima riscrittura (Maione, 2015); in quanto all'adattamento dell'attrice della Improvvisa, invece, è possibile rimandare al già citato articolo di Elena Marcello uscito nel 2010, nonché a una sezione del volume di Aristide De Ciuceis, del 2015, sulla riscrittura scenica della «commedia regolare spagnola» nel Seicento italiano, dove si analizza, fra gli altri, questo testo della D'Orso (De Ciuceis, 2015: 111-140).…”