La diagnostica radiologica delle fratture vertebrali

Abstract

4interessano prevalentemente il corpo vertebrale e sono per lo più stabili, quindi possono essere sottoposte a un trattamento conservativo anche se, particolarmente nel tipo "burst" può essere necessario un intervento chirurgico; 2) fratture di tipo "B", legate a forze in distrazione; fratture di tipo "C", legate a forze rotazionali. Questi ultimi tipi di fratture coinvolgono contemporaneamente elementi anteriori e posteriori e sono altamente instabili, hanno un elevato potenziale neurolesivo e richiedono provvedimenti chirurgici. Altra condizione che impegna il radiologo è la diagnosi differenziale tra frattura vertebrale su substrato patologico neoplastico e frattura vertebrale non neoplastica. Si tratta di una diagnosi in molti casi insidiosa, particolarmente nella popolazione di età medio-avanzata, ove la prevalenza sia di localizzazioni ossee sia di osteoporosi cresce in modo significativo. Sulla base di tali premesse appare chiaro come sia critico un corretto inquadramento diagnostico radiologico atto a definire pienamente i caratteri della frattura al fine di permettere l'appropriata terapia. Ciò ha determinato uno spostamento del baricentro diagnostico dalla radiologia tradizionale alle tecniche di "imaging". Tuttavia le dimensioni epidemiologiche del problema "fratture vertebrali", insieme alla necessità di agire in tempi rapidi in rapporto alla loro elevata morbilità, ma anche mortalità, richiedono un uso "cost-effective" delle varie tecniche diagnostiche, cercando di determinare un orientamento gerarchico. Con la finalità di precisare il ruolo delle singole tecniche diagnostiche, dando una prospettiva il più possibile "up-to-date", ne verranno riassunti indicazioni e limiti. Radiologia tradizionaleRappresenta la tecnica diagnostica di primo livello in quanto, a causa della sua grande disponibilità e facile accessibilità, uno studio radiologico tradizionale viene in pratica sempre prescritto come primo inquadramento diagnostico in un paziente traumatizzato, anche se in generale il numero di pazienti portatori di frattura è relativamente basso sul totale di quelli studiati (20-25% nelle varie casistiche). La tecnica di indagine deve essere corretta: in particolare, oltre alle proiezioni standard quali l'AP e la laterale, di solito sufficienti per le fratture del rachide dorso-lombare, possono essere indicate proiezioni particolari quali la tazione iconografica delle vertebre stesse, per esempio il meteorismo intestinale per le vertebre lombari basse. Altro elemento che può ridurre l'accuratezza diagnostica sono le fratture vertebrali "prevalenti", relativamente frequenti nella popolazione anziana: esse non sono sempre facilmente distinguibili dalle fratture in atto. 2. Caratterizzazione. L'atteggiamento terapeutico degli ortopedici si è modificato nel tempo. Da un approccio terapeutico quasi sempre conservativo (allettamento, gessi in distrazione ecc.) si è progressivamente passati a opzioni sempre più interventiste, con modalità differenziate in rapporto a precise linee guida basate sulle caratteristich...