Khatibi Abdelkebir and Sijelmassi Mohamed: Die Kunst der islamischen Kalligraphie. 238 pp. Köln: Dumont, Buchverlag, 1995. DM 89.90.

Architettura islamica nel Mediterraneo fatimide (X-XII secolo)

“…La differenza della composizione dei materiali utilizzati per la decorazione mette in luce la particolarità del progetto artistico rispetto ad altri edifici palaziali. Al riguardo sono celebri i versi dei poeti della corte fatimide: in particolare Ibn Hani e Ali al-Iyadi che ne hanno esaltato con forza la bellezza comparandolo ad un mare, bahr, davanti al quale il califfo veniva a svagarsi e ad ammirare la grandezza dell'opera 60 . Il prestigio che la città 57 Ibn Hammād, Histoire des rois 'Obaïdides, pp.…”

“…La città fu costruita su un terreno alluvionale che giunge fino ai primi contrafforti rocciosi del Jabal al-Muqattam, da cui furono estratte le pietre da costruzione, e ingloba anche le due isole di al-Jazira e al-Rawda 59 . Lo sviluppo urbano era protetto da elementi naturali: a ovest dal Nilo, a nord da una serie di paludi e a sud dall'insediamento popolare di al-Fustat 60 . Già nel 750, la città di al-Fustat si era sviluppata verso nord, con la creazione del sobborgo di al-Askar; un secolo dopo, il governatore abbaside Ahmad ibn Tulun costruì, sempre a nord e a est, il vasto quartiere di al-Qatai', la cui architettura domestica si sviluppò sul modello di quella di Samarra.…”

“…Durante l'VIII e il IX secolo, con l'arrivo degli Omayyadi nella penisola iberica, l'uso di tale motivo eseguito con conci bicromi raggiunse una grande diffusione. In occasione dell'ampliamento dovuto al califfo al-Hakam II (961-976), nella moschea di Cordova fu realizzato un sistema di archi semplici o polilobati che adornano le prime tre campate della navata centrale della sala di preghiera 60 . Allo stesso periodo sono datati anche i portali d'ingresso esterni, decorati da mattoni rossi e pietra calcarea di colorazione chiara.…”

“…59 al-Bekri, Description de l'Afrique, II, pp. 602-603 60. Per una descrizione della città si veda: Léon L'Africain, Description de l'Afrique, pp.…”