“…Al cospetto della spirale della globalizzazione (Perulli 2021) che si svela capace di coinvolgere anche i beni della vita, in ragione di come le imprese vorranno intendere il concetto stesso di 'progresso' tecnologico, sarebbe quindi quanto mai importante che ciascun Paese riuscisse a ritagliarsi dosi di autonomia industriale, commerciale e produttiva. Esiste quella che si chiama, ad esempio, chimica verde, con cui realizzare e trasformare prodotti locali, coniugando ricerca tecnologica e tutela ambientale, o con cui favorire una gestione più intelligente delle risorse del territorio, attraverso la regola delle 5R (riduzione, riciclo, riutilizzo, raccolta, recupero), quindi mediante la valorizzazione pre e post-consumo, da modellare e perfezionare in relazione agli specifici sistemi principalmente usati in ogni Paese 23 , riducendo così il bisogno di approvvigionamento delle risorse dall'estero mediante un'ottimizzazione delle economie locali e attestando la produzione di risorse in base ai più realistici confini in cui quelle risorse verranno assorbite ed utilizzate (in risposta all'annoso tema dell'eccesso di produzione e del relativo spreco, soprattutto alimentare, determinato dall'economia consumeristica globalizzata) 24 .…”