1992
DOI: 10.1007/bf00788935
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DSM-III mental disorders in general medical sector: a follow-up and incidence study over a two-year period

Abstract: In three general medical settings (general practice, hospital medical wards and emergency rooms) about 20% of the adult attenders had a DSM-III mental disorder, mainly in the area of affective and anxious disorders. Some of these disorders were quite severe. Of those cases reassessed 1 year and 2 years after the first interview, less than a quarter reached a "no-diagnosis status". The chronicity of most cases dependent on the interplay not only of either relapse or duration of the main disorder but also of com… Show more

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“…Tale frequenza (12.4%) e risultata, infatti, inferiore rispetto a quella riportata da precedenti studi condotti in Italia: in Emilia-Romagna, Berti Ceroni et al (1992) hanno trovato che il 22.1% dei pazienti selezionati negli ambulatori di medicina generale soddisfacevano i criteri diagnostici del DSM-III (American Psychiatric Association, 1980) per la presenza di disturbi psichici; nell'area di Verona, invece, Marino et al (1990) hanno stimato la frequenza di disturbi psichici intorno al 40%, quando il General Health Questionnaire e stato fatto completare ai soggetti (N = 404) che si erano rivolti a 32 ambulatori di medicina generale nel corso di un singolo giorno.…”
Section: Frequenza Dei Disturbi Psichiciunclassified
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“…Tale frequenza (12.4%) e risultata, infatti, inferiore rispetto a quella riportata da precedenti studi condotti in Italia: in Emilia-Romagna, Berti Ceroni et al (1992) hanno trovato che il 22.1% dei pazienti selezionati negli ambulatori di medicina generale soddisfacevano i criteri diagnostici del DSM-III (American Psychiatric Association, 1980) per la presenza di disturbi psichici; nell'area di Verona, invece, Marino et al (1990) hanno stimato la frequenza di disturbi psichici intorno al 40%, quando il General Health Questionnaire e stato fatto completare ai soggetti (N = 404) che si erano rivolti a 32 ambulatori di medicina generale nel corso di un singolo giorno.…”
Section: Frequenza Dei Disturbi Psichiciunclassified
“…Facendo riferimento ai criteri del DSM-III-R, la frequenza di disturbi psichici nel nostro campione e risultata pari a 10.1%, la meta circa di quella riscontrata da Berti Ceroni et al (1992). A parte le diverse versioni del DSM impiegate, occorre tuttavia considerare che le due frequenze non sono direttamente confrontabili, essendo basate su categorie diagnostiche diverse: cosi nella nostra indagine sono stati esclusi i disturbi dell'adattamento e quelli di personality, che figuravano invece nello studio di Berti Ceroni et al (1992); al contrario, in quest'ultimo non sono stati inclusi i disturbi legati alPabuso di alcool, che nella nostra indagine sono risultati i disturbi piu frequenti tra gli uomini. D'altra parte, poiche Berti Ceroni et al (1992) non hanno riportato le frequenze distinte per singole categorie diagnostiche, non e stato possibile apportare alcuna correzione al valore della frequenza totale al fine di assicurare la confrontabilita dei risultati.…”
Section: Frequenza Dei Disturbi Psichiciunclassified
“…Negli studi italiani sono stati analizzate la natura e l'entita dei disturbi psichici afferenti all'ambulatorio del medico di medicina generale (MMG), la gestione da parte di questi in termini di riconoscimento e di trattamento, la relazione fra le agenzie psichiatriche e quelle di medicina di base per quanto attiene in particolare alle opportunita di comunicazione e di collaborazione e ad eventuali progetti di formazione specifica del MMG. I disturbi presenti nella popolazione assistita dal MMG sono stati cosi studiati sia sotto il profilo della prevalenza utilizzando strumenti di screening (Marino et al, 1990), procedure a due fasi che, dopo uno screening iniziale, prevedevano interviste diagnostiche non strutturate (Berti Ceroni G. et al, 1992), o strutturate (Fontanesi et al, 1985;Bellantuono et al, 1987a;Piccinelli et al, 1995a; Berardi et al, in press), sia sotto il profilo della natura e specificita della patologia psichiatrica con particolare riferimento ai disturbi dell'umore (Faravelli et al, 1990; e dell'influenza delle variabili extracliniche sulla richiesta di cure e sul decorso dei disturbi psichici (Berti Ceroni F. et al, 1990;Pini et al, 1995), sia relativamente alia cosiddetta morbilita cospicua, ovvero la quota di morbilita riconosciuta dai MMG (Bellantuono et al, 1987b;Fiorio et al, 1989;Marino et al, 1990).Un ulteriore campo di ricerca e rappresentato dallo studio dell'utilizzo degli psicofarmaci nel setting della medicina generale, effettuato attraverso la somministrazione di questionari (Adami et al, 1989;Sebastiani & Falcone, 1993) o tramite l'analisi delle prescrizioni stesse (Sebastiani et al, 1989;Balestrieri et al, 1991;. Al di la dell'entita del problema -gli psicofarmaci costituiscono un'alta percentuale delle prescrizioni totali -i risultati di questi studi hanno evidenziato una sostanziale disomogeneita fra i MMG, sia in termini di frequenza delle prescrizioni, sia relativamente al tipo di psicofarmaci preferenzialmente utilizzati (Fioritti et al, 1993), prefigurando una molteplicita di attitudini terapeutiche e personali proprie del MMG e la necessita di fame oggetto di studi approfonditi .…”
unclassified
“…Negli studi italiani sono stati analizzate la natura e l'entita dei disturbi psichici afferenti all'ambulatorio del medico di medicina generale (MMG), la gestione da parte di questi in termini di riconoscimento e di trattamento, la relazione fra le agenzie psichiatriche e quelle di medicina di base per quanto attiene in particolare alle opportunita di comunicazione e di collaborazione e ad eventuali progetti di formazione specifica del MMG. I disturbi presenti nella popolazione assistita dal MMG sono stati cosi studiati sia sotto il profilo della prevalenza utilizzando strumenti di screening (Marino et al, 1990), procedure a due fasi che, dopo uno screening iniziale, prevedevano interviste diagnostiche non strutturate (Berti Ceroni G. et al, 1992), o strutturate (Fontanesi et al, 1985;Bellantuono et al, 1987a;Piccinelli et al, 1995a; Berardi et al, in press), sia sotto il profilo della natura e specificita della patologia psichiatrica con particolare riferimento ai disturbi dell'umore (Faravelli et al, 1990; e dell'influenza delle variabili extracliniche sulla richiesta di cure e sul decorso dei disturbi psichici (Berti Ceroni F. et al, 1990;Pini et al, 1995), sia relativamente alia cosiddetta morbilita cospicua, ovvero la quota di morbilita riconosciuta dai MMG (Bellantuono et al, 1987b;Fiorio et al, 1989;Marino et al, 1990).…”
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