Community psychiatry in Italy

Abstract

Nel 1966 Sabshin affermava che la «psichiatria comunitaria» si avvale di tecniche, metodi e teorie della psichiatria sociale e di altre scienze del comportamento allo scopo di identificare i bisogni di salute mentale di una popolazione definita geograficamente o funzionalmente, di dare loro risposte e di generare un corpo di conoscenze capace di modificare l'assetto teorico della psichiatria sociale e delle scienze del comportamento (Sabshin, 1966).Dunque una missione complessa per la psichiatria comunitaria: capire, identificare, dare risposte, trasformare i costrutti teorici di partenza; una missione, al tempo stesso, teorica e pratica, con aspetti epistemologici e di sanita pubblica.La nozione di psichiatria comunitaria e venuta negli anni arricchendosi e articolandosi soprattutto grazie all'accumularsi di una rilevante massa critica di modelli operativi, di informazioni, di esperienze. E essenziale dunque che le stesse parole che si impiegano cerchino di rappresentare quella complessita gia intuita da Sabshin e poi sviluppatasi negli anni e nelle diverse realta nazionali o locali.Per definire oggi la psichiatria comunitaria e indispensabile introdurre il termine «servizio» che enfatizza la dimensione di sanita pubblica piu che il mero aspetto «disciplinare» della psichiatria comunitaria (Sabshin enfatizza infatti l'idea di una disciplina -la psichiatria comunitaria, appunto -e la parola servizio non compare nella sua definizione anche se e implicita quando egli allude alia funzione di «da-re risposte ai bisogni di una popolazione»). Oggi, invece, prevale l'enfasi sulla idea di «servizio» come elemento operante e fondante della disciplina.Si e inoltre venuta affermando l'esigenza di ampliare la nozione e oggi si preferisce parlare di «Ser-vizi di Salute Mentale operanti nella Comunita» assumendo che funzione di tali servizi non sia solo quella di occuparsi della malattia mentale, ma anche di promuovere la salute mentale e prevenire l'insorgenza della malattia o l'aggravamento e la cronicizzazione di essa.Infine va sottolineato che l'impiego, tutto italiano, del termine «territoriale» sembra enfatizzare l'aspetto topografico (e questo e storicamente spiegabile in quanto negli anni '70 era importante sottolineare un'alterita spaziale dell'agire psichiatrico rispetto all'Ospedale Psichiatrico; dunque «territorio» significava soprattutto «fuori da...»). Tuttavia tale enfasi topografica rischia di impoverire la nozione di «co-munitario» che allude piuttosto ad una prassi agita dentro i tessuti istituzionali e relazionali che definiscono una comunita. II rischio della nozione di «ter-ritorio» e che con essa ci si accontenti di «essere fuori» dall'Ospedale Psichiatrico senza pero preoccuparsi troppo di essere realmente «dentro» al tessuto comunitario (ad esempio, progettando servizi che sono fortemente ancorati all'Ospedale Generale e che di territoriale hanno solo l'indirizzo).Pertanto mi sembra che la dizione piu esaustiva sia, appunto, quella di Servizio di Salute Mentale operante nella Comunita (SSMC).I principi...