A prospective study was carried out to analyze the clinical, psychologic, and manometric short-term results of transanal electrostimulation (TES) in the treatment of fecal incontinence. Fifteen patients underwent TES. An initial clinical and manometric assessment was carried out before and 1 month after the procedure. A psychologic evaluation was also performed by means of interviews and appropriate tests. Early improvement of symptoms was noted in 10 patients. The nonresponders were women with gross daily incontinence to solid stool. At anal manometry, resting tone and rectal sensation remained unchanged, whereas a significant increase of voluntary contraction was observed following TES (from 48 +/- 26 to 59 +/- 39 mm Hg, P = 0.03). Psychologically, TES led to a significant decrease of both latent and paranoid anxiety related to symptoms (P = 0.02). At a clinical reassessment 6 months later, one of the nonresponders became continent after a further course of TES. In conclusion, TES is well accepted by the patients, is followed by positive emotional response, and, by improving striated sphincter function, seems to be effective in the treatment of partial fecal incontinence.
Sebbene la letteratura sulla moralità dell'aborto sia abbastanza ampia il dibattito si riferisce quasi sempre all'aborto provocato. Poco si discute invece sulla rilevanza morale dell'aborto spontaneo, cioè dell'interrompersi della gravidanza indipendentemente dalla volontà della donna o dal fatto che ella sappia di essere gravida. Gli autori presentano dapprima una breve sintesi di ordine scientifico sull'aborto ripetuto spontaneo, considerando la sua incidenza le cause e il trattamento. In particolare essi presentano l'esperienza nella Divisione di Ginecologia disfunzionale dell'Università Cattolica di Roma nella quale alcuni di essi lavorano. Successivamente essi discutono ampiamente il significato morale dell'aborto spontaneo esaminandolo alla luce delle due principali e contrapposte posizioni circa l'aborto volontario. Per gli autori non è accettabile identificare tutti gli eventi naturali con i precetti morali così che l'esistenza di una patologia in natura (e tale è l'aborto spontaneo) non significa che si sia obbligati a indurla. In altri termini il richiamo alla natura come fondamento della legge morale naturale non deriva dalla osservazione dei fenomeni che si presentano in natura ma dal concetto di natura umana. Considerando il rispetto dovuto alla vita umana sin dal concepimento gli autori concludono che si è moralmente obbligati a cercare di prevenire l'aborto spontaneo come pure a ricercare nuove modalità per rilevare il più presto possibile il concepimento sin dal momento in cui si verifica. Ogni elusione di queste responsabilità potrebbe identificare una negligenza moralmente rilevante nel determinarsi dell'aborto "spontaneo".
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