An epidemiological study was conducted on a population attending outpatient clinics in Manaus, Amazon, Brazil to determine the prevalences of infection by the Entamoeba histolytica/E. dispar complex and by E. histolytica alone, as well as to identify the risk factors involved in transmission. The study was conducted in two phases: survey and case-control. Face-to-face interviews were carried out and faecal samples collected from 1578 individuals. Faeces were examined by optical microscopy and tested for the pathogenic E. histolytica specific antigen. Positivity to E. histolytica/E. dispar was 21.5% (340 cases). Cases were compared with 340 control samples, negative for the E. histolytica/E. dispar complex based on examination by optical microscopy. The analysis was conducted by logistic regression. The risk factors identified were: place of residence, age, ingestion of raw vegetables, quality of water consumed, number of rooms and bedrooms per house, and having other protozoan infections. Specific antigen detection tests identified 22 participants infected by E. histolytica (6.8%) among those positive for E. histolytica/E. dispar. There was a higher proportion of males among participants infected by E. histolytica than among those with E. dispar infections. The study population was asymptomatic or presented non-specific symptoms that could be attributed to amoebiasis.

In a cross-sectional study, the prevalences of intestinal parasitic infection and the associated risk factors were explored among children aged 0-10 years attending outpatient clinics in Manaus, the capital city of the north Brazilian state of Amazonas. Data indicating socio-economic level and demographic factors were collected in interviews with the accompanying parent or guardian of each child. Parasitic infections were detected by the microscopical examination of faecal samples, while nutritional status was categorized by reference to the growth curves published by the U.S. National Center for Health Statistics. The data collected were analysed in a mixed, logistic-regression model. Of the 451 children tested, 58.7% were found to have intestinal parasitic infection, the most prevalent parasites being Giardia lamblia (21.5%), Endolimax nana (17.9%), Entamoeba histolytica/Entamoeba dispar (13.7%), Ascaris lumbricoides (13.5%) and Trichuris trichiura (4.9%). The prevalences of stunting, underweight and wasting among the children were 17.5%, 14.7% and 9.8%, respectively. There was no association between intestinal parasite infection and any of these indicators of malnutrition. Children whose accompanying parent/guardian was poorly educated and the elder children investigated were found to be at relatively high risk of intestinal parasitic infection (P<0.05 for each). Intestinal parasitic infections still clearly represent an important public-health problem in the northern region of Brazil.

l Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB), ha pubblicato un parere il 9 dicembre 2021 intitolato "Accertamento della morte secondo il criterio cardiocircolatorio e donazione controllata: aspetti etici e giuridici. Il documento è stato prodotto a seguito di una richiesta di chiarificazione per gli aspetti bioetici emergenti, pervenuta dalla Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI), dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) e dalla Società Italiana Trapianti d’Organo (SITO).

La somministrazione di farmaci per via sottocutanea è una pratica molto comune nelle cure palliative per il controllo dei sintomi nel fine vita. La letteratura offre studi per lo più di tipo osservazionale dai quali emerge un ampio spettro di farmaci somministrabili per via sottocutanea nei pazienti terminali. Nella pratica clinica si somministrano per via sottocutanea molti farmaci con beneficio nel trattamento dei sintomi del fine vita ma le evidenze scientifiche sono scarse; le raccomandazioni derivano soprattutto da case report e valutazioni derivate dall’opinione degli esperti.

La somministrazione di farmaci per via sottocutanea è una pratica molto comune nelle cure palliative per il controllo dei sintomi nel fine vita. La letteratura offre studi per lo più di tipo osservazionale dai quali emerge un ampio spettro di farmaci somministrabili per via sottocutanea nei pazienti terminali. Nella pratica clinica si somministrano per via sottocutanea molti farmaci con beneficio nel trattamento dei sintomi del fine vita ma le evidenze scientifiche sono scarse; le raccomandazioni derivano soprattutto da case report e valutazioni derivate dall’opinione degli esperti.

Supplemento

Introduzione: la “posizione della testa” (HOB, dall’inglese head-of-bed) nella letteratura scientifica specialistica, riguarda l’allineamento della testa e del tronco di un paziente che non ha limitazioni posturali causate da traumatismi o interventi chirurgici per il posizionamento sul letto di degenza. L’infermiere in Terapia Intensiva effettua il posizionamento del paziente più volte durante la giornata in base alle problematiche assi- stenziali che deve affrontare. Mantenere il giusto allineamento della testa e del corpo comporta vari e significativi cambiamenti in numerose situazioni cliniche e nei parametri vitali.

È stato interessante rileggere uno studio dei ricercatori Robert Kaplan e Derek Haas della Harvard Business University dal titolo “How Not to Cut Health Care Costs” pubblicato a novembre 2014 su Harvard Business Review. Gli autori sostengono che tagliare i costi nell’assistenza sanitaria può portare a risultati opposti a quelli che si tentava di perseguire. Non solo: fa aumentare altri costi e peggiora la qualitÃ