Youth condition, student movements, generations, and sociological critique

Utopie per fare la differenza: dimensioni post-eurocentriche e post-antropocentriche dell’utopico

“…Pur nella loro diversità le esperienze che animano le mobilitazioni dei giovani degli ultimi due decenni non sembrano più costruire l'utopia come un obiettivo assoluto e separato ma come una politica dei piccoli risultati da ottenere qui e ora, con attività di cooperazione, mutualismo e condivisione dell'informazione radicate nel territorio; una do-it-ourselves politics (Pikard 2019), che attinge a forme di sapere e di critica sempre più differenziate, da quelle ecologiche a quelle non occidentali (Motta 2016). Il versante prefigurativo dell'utopico è dunque animato da generazioni che non possono avere visioni teleologiche del futuro e che sono al contrario abituate ad attuare politiche del presente, confidando pertanto non nell'idea di estraniarsi o di cambiare radicalmente meccanismi strutturali e sistemici ma di farli funzionare altrimenti, trasformandone le pratiche e le logiche (Colombo, Rebughini 2019;Lo Schiavo 2021;Pirni, Raffini 2022). Indicativo è anche il fatto che le forme contemporanee di partecipazione politica e di attivismo animate dai giovani sottolineino sempre più spesso la loro natura cooperativa e radicalmente opposta a forme di individualismo, pur senza contestare i processi di individualizzazione come prodotto storico (Colombo et alii 2022).…”

Youth multidimensional political activism between singularization and mutualism: the case of Up network

“…Building on the experience of previous The gathering of groups of activists, who already experienced the Anomalous Wave mobilization in the 2008-2011 and the anti-austerity protests (Cini 2019;Lo Schiavo 2021a;Lo Schiavo, 2021b) actually was, at its very beginning, a product of the lockdown during the pandemic. Thus, mutualistic practices for these young activists are at the same time a device tested into several crises, and a space for experimenting new solidary practices as forms of direct social action (Bosi, Zamponi 2015.…”