2017
DOI: 10.4324/9781315083889
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Women’s Albums and Photography in Victorian England

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“…Una moda che, evidentemente, funzionava come una pratica identitaria e simbolica 20 , che sfruttava anche lo sviluppo delle tecniche di riproduzione fotomeccanica tramite cui la fotografia divenne sempre più protagonista all'interno di riviste e pubbli-cazioni editoriali specializzate. Le riviste femminili, che già ospitavano suggerimenti e lezioni per disegnare, dipingere e realizzare idee creative, a poco a poco inclusero la fotografia nelle pratiche di mixed media, insegnando a colorarla, decorarla e a contaminarla con fiori, disegni e acquerelli 21 . In particolare, a partire dal 1863, alcune pubblicazioni femminili come "The Lady's Newspaper" (ma anche "The Queen" o "The Lady's Own Paper") fecero al loro interno largo uso di immagini fotografiche per parlare di moda, celebrità, passatempi ed eventi culturali; e questo significò costruire un repertorio visivo che divenne famigliare per le donne lettrici, oltre che fornire loro modelli e ispirazioni creative per la realizzazione dei loro album privati.…”
Section: Federica Muzzarelliunclassified
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“…Una moda che, evidentemente, funzionava come una pratica identitaria e simbolica 20 , che sfruttava anche lo sviluppo delle tecniche di riproduzione fotomeccanica tramite cui la fotografia divenne sempre più protagonista all'interno di riviste e pubbli-cazioni editoriali specializzate. Le riviste femminili, che già ospitavano suggerimenti e lezioni per disegnare, dipingere e realizzare idee creative, a poco a poco inclusero la fotografia nelle pratiche di mixed media, insegnando a colorarla, decorarla e a contaminarla con fiori, disegni e acquerelli 21 . In particolare, a partire dal 1863, alcune pubblicazioni femminili come "The Lady's Newspaper" (ma anche "The Queen" o "The Lady's Own Paper") fecero al loro interno largo uso di immagini fotografiche per parlare di moda, celebrità, passatempi ed eventi culturali; e questo significò costruire un repertorio visivo che divenne famigliare per le donne lettrici, oltre che fornire loro modelli e ispirazioni creative per la realizzazione dei loro album privati.…”
Section: Federica Muzzarelliunclassified
“…Eppure, ancora nel 1939 Lady Clementina Tottenham decideva di tagliare e staccare dagli album originali i ritratti fotografici che la nonna, Clementina Hawarden, aveva realizzato tra la fine anni Cinquanta e il 1865, anno della precoce morte. L'intenzione maldestra della Tottenham, fare entrare quelle singole fotografie nelle collezioni del Victoria & Albert Museum con la dignità delle opere da conservare e valorizzare, tradisce un evidente stereotipo: l'album di fotografia di famiglia, anche se decisamente trasgressivo come poi si è rivelato quello della Hawarden, non poteva godere dello statuto di opera d'arte, legato com'era a pratiche dilettantistiche, amatoriali, femminili ed extra-artistiche: "to see prints in an album is to see them as nonart" 24 . Come è noto, dagli anni Settanta del Novecento, e soprattutto grazie al lavoro di scavo e di interpretazione di Carol Mavor, Lady Clementina Hawarden ha iniziato a essere compresa e studiata 25 .…”
Section: Federica Muzzarelliunclassified
“…Patrizia Di Bello er en av dem som har påpekt at Barthes i dette verket, mer enn noe annet, var opptatt av de meningene som knytter seg opp mot optikk og kjemi -med andre ord det som skaper en direkte fysisk forbindelse mellom et fotografi og dets referent. 2 Slik hun ser det, fører dette uvilkårlig til at de sosiale og kulturelle konteksters potensielle betydning for fotografisk meningsdannelse blir undertematisert. Christine Hansens bidrag til dette saernummeret imøtekommer på et vis Di Bellos kritiske innspill.…”
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