Unique Educational Needs of Emergency Nurse Practitioners

Abstract

The purpose of this study is to identify the unique educational needs of emergency nurse practitioners (ENPs). A survey from 167 nurse practitioners (NPs) practicing in the emergency department (ED) settings was analyzed. A variety of certified NPs practice in EDs: family NPs (30%), adult NPs (18%), acute care NPs (40%), and some with 2 or more certifications (12%). NPs come with a variety of basic educational preparations. The top educational needs specific to ENP preparation identified were managing critically ill patients, pharmacology, interpretation of laboratory tests, electrocardiograms, radiographs, and computed tomographic scans, suturing superficial lacerations, and mentoring by MDs and NPs. The unique and complex ED environment requires that NPs practicing in the ED receive a unique set of standardized education and skills to meet the demands of current practice. A standardized educational curriculum that includes the findings from this and other studies, along with additional clinical and a national certification examination, is discussed.

Communication, leadership and organizational support facilitate successful transition into practice for nurse practitioners in the emergency department

“…Nurse practitioners in the ED require special skills and a unique knowledge base to provide safe and high-quality care to the variable, complex, and ever-growing ED patient population (Evans et al, 2018a; Keough et al, 2016). To address the learning needs in emergency specialty practice, graduate and postgraduate programs continue to proliferate across the country.…”

“…Despite the growth in emergency care education and training, there is limited research examining transition into practice for NPs in emergency care. Literature targeting NP transition to practice in emergency care focuses on the need, support, development, standardization, and implementation of ENP academic programs and emergency care postgraduate programs (Evans et al, 2018a; Keough et al, 2016; Varghese et al, 2012; Wilbeck et al, 2018).…”

“…Over the past 15 years, there has been a 44% increase in visits to the ED in the United States with nearly 146 million visits in 2016 (Rui et al, 2016). Issues like access to care, shortages in emergency physician workforce, and an aging population have contributed to the ongoing trend in ED utilization (Keough et al, 2016). To address the demand in workforce needs, utilization of NPs and physician assistants in the ED have grown (Evans et al, 2018a; Wu & Darracq, 2020).…”

La rilevazione del fabbisogno formativo degli infermieri di area critica: una revisione sistematica della letteratura

“…17,29 In generale il processo di educazione permanente in sanità mira ad un cambiamento che, unitamente alla necessità di migliorare il servizio offerto, si traduca in attività di qualificazione volte a promuovere il cambiamento e il miglioramento dei servizi di salute. 1 In quest'ottica, diversi autori hanno posto l'accento sulla necessità, per gli infermieri di area critica, di acquisire conoscenze specifiche attraverso una formazione finalizzata al raggiungimento del più alto livello di competenze: 9,15,20,23 in uno studio di Santana-Padilla et al del 2022, gli infermieri di area critica ritengono di dover acquisire maggiori competenze relativamente ad abilità di cura, di comunicazione e di sicurezza clinica, identificando come strumenti formativi fondamentali i programmi d'inserimento per i nuovi infermieri, la formazione mirata e continua e la valutazione dell'impatto della formazione a distanza di tempo. 23 Nell'indagine condotta nello studio di Azizi et al, vengono identificati tre temi principali e varie categorie e sottocategorie che identificano e classificano i bisogni formativi fondamentali per gli infermieri di area critica: fra i temi principali emerge la necessità di un'istruzione completa e continua in particolare su argomenti quali le cure di routine nel pronto soccorso (gestione farmaci e sieri d'urgenza, conoscenza della documentazione, etc.…”

“…30 Dunque quando si parla di assistenza in area critica è necessario considerare la complessità della popolazione target, motivo per cui si ravvede la necessità di dover acquisire una più ampia gamma di conoscenze specialistiche individuando standard di competenze minimi ed avanzati: un programma educativo specifico riconosciuto a livello internazionale, che permetta di conseguire una specializzazione nell'area critica, rappresenta per l'utente garanzia di fornitura di servizi di qualità, da parte di personale competente e qualificato. 20 È pertanto necessario ridisegnare gli attuali curriculum formativi per rispondere in maniera adeguata alle attuali esigenze dell'assistenza in area critica, soprattutto dal momento che il ruolo dell'infermiere sta diventando sempre più impegnativo, specializzato ed investito di maggior autonomia professionale, anche nella gestione di procedure e tecnologie complesse. 29 Nello studio di Kim e Choi si pone particolare enfasi sulla necessità di un'istruzione continua e ripetuta nel tempo, che preveda programmi finalizzati a soddisfare bisogni formativi elevati: l'educazione basata sulla simulazione è ritenuta dai due autori la tecnica più efficace per il miglioramento delle competenze infermieristiche in area critica, garantendo la diminuzione delle complicanze ed aumentando la soddisfazione degli infermieri, e viene pertanto suggerita come tecnica di apprendimento fondamentale nella stesura di un programma formativo standardizzato per l'area critica.…”