Scenari e ruoli della Medicina di Laboratorio al tempo della crisi: da Modena a Salerno e oltre

2017

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Riassunto I Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA) sono definiti come interventi complessi che descrivono i processi delle decisioni cliniche e dell'organizzazione di cura di un ben definito gruppo di pazienti, in un definito periodo di tempo. Costituiscono i pilastri per la realizzazione della "centralità del paziente" sulla base delle evidenze scientifiche. I PDTA possono essere definiti come la contestualizzazione di una o più linee guida, relative a una patologia o problematica clinica, nella specifica realtà organizzativa di un'Azienda sanitaria. I PDTA sono ampiamente utilizzati ed esistono evidenze, seppur narrative, della loro efficacia. I principali problemi sono la personalizzazione e l'innovazione. La Medicina di Laboratorio deve fare la sua parte nella costruzione dei PDTA, partecipando ai gruppi multidisciplinari e multiprofessionali, con attenzione ai test pivot, al loro uso e alla loro interpretazione; alla qualità delle linee guida scelte; al dettaglio dei protocolli operativi che sostanziano il percorso; agli aspetti "interni" che determinano (performance analitica) o aumentano (total testing process) la qualità della risposta; alla verifica continua dell'appropriatezza e adeguatezza dei marcatori utilizzati e all'audit dell'effectiveness del PDTA. Si tratta di uno degli aspetti più alti di "lavoro all'interfaccia", nelle aree di pre-pre e post-post testing process, ove l'affidabilità analitica e il suo rapporto con la realtà clinica e i suoi esiti sono immediatamente percepibili. Centralità del paziente e PDTA La "centralità del paziente" [1] è divenuta un tema cruciale della Medicina occidentale, anche per la presa d'atto delle iniquità, frammentazioni, sovrapposizioni e discontinuità che caratterizzano molto spesso l'erogazione dei servizi sanitari (effetto silo) e delle loro conseguenze sugli esiti Parole chiave Medicina di Laboratorio

Section: Pdta E Medicina DI Laboratoriounclassified

PDTA e Medicina di Laboratorio

2017

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“…Questa teorizzazione sufficientemente descrittiva seppure sintetica, infine, può essere assunta come riferimento per mostrare i luoghi, metaforici e non, in cui si manifestano i ruoli cui sono chiamati, oggi, i professionisti della Medicina di Laboratorio: sacerdoti della tecnologia, pianificatori e manager, consulenti clinici e attori del governo clinico [27].…”

Section: Brain-to-brain Loop 2020unclassified

Brain-to-brain loop 2020: è ancora utile il ciclo di Lundberg?

2017

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Riassunto Il più conosciuto schema di descrizione del Total Testing Process (TTP) e della generazione dell'informazione medica di laboratorio è il brain-to-brain loop di George Lundberg, originariamente descritto negli anni '80 del secolo scorso e da allora rivisto e riadattato più volte. Le modifiche più importanti sono legate all'introduzione dei concetti di pre-preanalitica/post-postanalitica, di colloquio tra cervelli clinica-laboratorio, di rete di cervelli in laboratorio e sul versante clinico, del ruolo del paziente e dell'outcome e all'integrazione con altre visioni riguardanti i modi, le caratteristiche e la semantica dello scambio informativo clinica-laboratorio. Lo schema è stato utilizzato principalmente come riferimento teorico per lo studio e classificazione degli errori e della qualità e dei suoi indicatori, ma anche per il management, la validazione e l'appropriatezza e altre caratteristiche specifiche del TTP. In generale, però, esso rappresenta la migliore sintesi di descrizione pratica e di visione teorica della generazione dell'informazione in Medicina di Laboratorio. Alla luce dei cambiamenti che sconvolgono la Medicina e la Medicina di Laboratorio sotto il profilo delle innovazioni tecnologiche e assistenziali, il concetto di brain-to-brain loop può mantenere la sua validità a condizione che una sua rivisitazione comprenda alcune caratteristiche: lo schema sia fuso con il concetto di interfaccia clinica-laboratorio amplificata, le fasi pre-pre e post-post siano pensate come momento del lavoro all'interfaccia di team multidisciplinari, venga descritto come colloquio tra reti di cervelli e il paziente sia efficacemente al centro del ciclo di generazione dell'informazione medica a lui dedicata. Summary The brain-to-brain loop, proposed by George Lundberg in the 80s, is the best-known description of the Total Testing Process (TTP) and of the generation of laboratory medicine information. Several integrations of the original scheme include the concepts of pre-preanalytical and post-postanalytical phases, conversation between clini-

“…La Knowledge Translation (KT) di successo in T1 dipende da fattori "supply" o "push" (scoperte e invenzioni industriali) e da fattori "demand" o "pull" (bisogni di salute), ma in fase T2 dipende da fattori "push" (evidenze disponibili, messaggi appropriati, opinion leader) e "pull" (rappresentanti locali, supporto politico, presenza strategica nelle aree decisionali) [27]. Si tratta di fattori critici che vanno presidiati, che la Medicina di Laboratorio ben conosce e in cui può avere un ruolo centrale [36]. Infatti, le relazioni tra Medicina di Laboratorio e stakeholders nell'innovazione sono complesse, coinvolgendo i ricercatori e le aziende costruttrici, i venditori, il paziente, i fornitori di servizi sanitari e in primis i medici, gli amministratori aziendali e regionali del servizio sanitario, i referenti politici e sociali del servizio sanitario.…”

Section: Innovazioneunclassified

“…Il cambiamento del "disease management" in Laboratorio si è sviluppato con la "traslazione" di marcatori e procedure "evidence-based" quale stimolo per l'innovazione del sistema ospedaliero e, sotto il profilo organizzativo, con la riorganizzazione a matrice delle attività dove al flusso operativo dettato da affidabilità, sicurezza e tempestività del dato, garantito da organizzazioni compatte e lean e governato dalle nuove professionalità manageriali si intersecano perpendicolarmente i saperi e le competenze specialistiche per l'introduzione di nuovi test, la validazione patient-oriented, la verifica collaborativa con il clinico della rispondenza dei risultati e degli esiti specialistici alle necessità del paziente singolo [36]. Ciò che va completato è un grande lavoro all'interfaccia clinico-laboratoristica con la verifica continua dell'efficacia e appropriatezza delle prestazioni, in particolare attraverso l'uso non episodico del confronto interno al team (il grande tema della comunicazione) e delle verifiche esterne (feedback e audit con medici, infermieri e pazienti) e con ripensamenti continui dell'operatività rivolta al paziente.…”

Section: Innovazioneunclassified

“…Il "knowledge management" (sviluppo, gestione e riorganizzazione delle competenze, delle specializzazioni e dei saperi) è stato ed è un punto centrale delle riorganizzazioni che non sono state solamente delle re-ingegnerizzazioni, ma una vera trasformazione dei saperi, competenze e comportamenti (per il cambiamento del focus di attività dei dirigenti e per l'emergere di una nuova figura di TSLB) [17] in una cultura comune [36] per realizzare, laddove leader e team hanno funzionato, equipe multidisciplinari e multiprofessionali che si esprimono in attività condivise in modo collaborativo secondo linee dettate dalla mission e dalla responsabilità clinico-organizzativa [1].…”

Section: Innovazioneunclassified

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Critical Success Factors for Clinical Laboratory

2015

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Riassunto I Fattori Critici di Successo (FCS) sono quelle poche caratteristiche che devono funzionare per consentire a un'organizzazione di raggiungere il successo. Essi sono necessari per determinare scelte strategiche adeguate agli obiettivi. Identificare i FCS del Laboratorio Clinico non è metodologicamente facile. Una ricerca narrativa indica in qualità e miglioramento continuo, innovazione e strategia i FCS della Medicina di Laboratorio. Per "qualità" s'intende la "risposta al quesito clinico", che corrisponde alla soddisfazione delle necessità/richieste implicite/esplicite dei "clienti" della Medicina di Laboratorio, nella loro complessità. Il miglioramento continuo consente migliori esiti ed esperienze per il paziente attraverso cambiamenti sistemici di comportamenti e procedure della Medicina di Laboratorio, in particolare nella sua uscita dal "silo" in cui è spesso confinata. Quando parliamo di "innovazione" in Medicina di Laboratorio intendiamo la sua capacità di disseminazione di strumenti tecnologici e diagnostici sempre più raffinati, ma anche la sua capacità di valutazione degli stessi e di creazione delle "evidenze" a sostegno delle novità tecnologiche e il trasferimento di queste conoscenze (knowledge management and translation) alla più ampia platea di pazienti, fornitori di servizio e stakeholders. Per "strategia" in Medicina di Laboratorio intendiamo la capacità di pianificazione a lungo termine delle scelte strategiche e delle attività gestionali per il successo rispetto alla mission e alla vision, nel senso di "strategy-as-practice" dove l'innovazione organizzativa è il fattore critico. Essa, infatti, produce la separazione spazio-temporale del servizio al paziente, amplificando e complicando l'interfac-B P. Cappelletti pie.cappelletti@gmail.com 1 SIPMeL, Castelfranco Veneto, TV, Italia cia clinica-laboratorio con le problematiche della sicurezza, comunicazione e riorganizzazione intorno al paziente. L'utilizzo dei FCS sopraricordati dovrebbe consentire ai Laboratori Clinici di diventare organizzazioni ad alta affidabilità e ad alto valore aggiunto.Parole chiave Fattori critici di successo · Medicina di Laboratorio · Qualità · Innovazione · Strategia Summary The Critical Success Factors (CSFs) are "those few things that must go well to ensure success" and allow strategic choosing. A non-systematic review identified as CSFs for Laboratory Medicine quality and continuous quality improvement, innovation, and strategy. "Quality" is the answer to the clinical request that fits the implicit/explicit needs/requests of the complex "client" of the Laboratory Medicine, and "quality improvement" is the better outcomes and experience of the patient, achieved through systematic change of behavior and procedures, that overcome the barriers of the "silo" in which Laboratory Medicine is often confined. "Innovation" is diffusion of new technologic and diagnostic interventions, and its validation, establishing evidences by structured methodologies as Evidence-based Laboratory Medicine. Moreover, knowledge mana...