“…22 Ben si comprende allora l'adolescente Lorenzo di Matteo Strozzi, impiegato come apprendista presso il fondaco dello zio a Valenza, quando nel 1446 scriveva alla madre: «sto tutto dì nello scrittoio, e copio il dì dodici lettere: iscrivo tanto presto, che ve ne maraviglieresti». 23 Frutto di questa copiosa produzione scrittoria fu la pratica di mercatura, strumento indispensabile per chi in patria o all'estero si trovava a svolgere un'at tività commerciale e finanziaria. Attingendo a resoconti di agenti di ritorno dai viaggi e alla corrispondenza con funzionari dislocati fuori sede, le maggiori case mercantili approntarono manuali di agile consultazione per i loro dipendenti, a volte addirittura corredati da un calendario perpetuo e da tavole e prontuari per eseguire rapidamente le operazioni di calcolo, con informazioni via via aggiornate relative ai costi di trasporto, notizie utili per gli spostamenti, modalità e regole per la negoziazione nei vari paesi, varietà delle merci e loro prezzo, indicazioni per riconoscere i prodotti di qualità da quelli scadenti, sistemi di misura e monetari, tassi di cambio, disposizioni legislative, tariffe e pratiche doganali.…”