Overcrowded ERs: analysis of the phenomenon and managing proposals

Abstract

The “overcrowding” in Emergency Departments (EDs) and its potentially negative consequences, is a well known phenomenon in western countries. The causes of this phenomenon in this area are: constantly decreased number of hospital beds, increased number of ED visits and demographic changes (increasing prevalence of elderly people and migrants). Overcrowding in EDs accounts different timing of various care-paths (e.g. door-to-balloon time in STEMI) and also influences the degree of care given to patients. Moreover overcrowding has also been considered as a first-line cause of doctor’s and nurse’s burnout and of verbal or physical assault. The overcrowding phenomenon seems to be more effectively influenced by interventions directed to improve patient’s output from ED to wards; by contrast interventions directed to limit ED visits failed to be effective

Emergency department utilization rates and modalities among immigrant population. A 5-year survey in a large Italian urban emergency department

“…The obvious consequence is an overcrowding of EDs, with an increased risk for patient safety, delays in providing treatment and compromised privacy, amongst others. [22][23][24][25][26] Indeed, one limitation of this study is the selection of the study population, where migrants have been only defined according to the Country of birth. This information is probably insufficient to describe such a multifaceted population and other aspects should be considered, such as type of migration (e.g., forced versus voluntary), citizenship, socioeconomic and demographic status along with duration of stay in Italy, all factors that may impact on health needs and access issues.…”

Numero Integrale

“…• per definire la formazione in rianimazione cardiopolmonare e le manovre di primo soccorso nelle scuole; • per la stesura delle nuove Linee Guida sul Triage e riorganizzazione del Pronto Soccorso; • per la definizione del progetto di legge sull'apertura dei reparti di Terapia Intensiva; • per la collaborazione con la Consulta insediata all'interno del Centro Nazionale Trapianti. Nel corso dell'ultimo triennio, numerosi comunicati stampa e documenti sono stati stilati assieme ad altre Società scientifiche e all'Ordine delle professioni Infermieristiche sulle competenze infermieristiche, sia sulla riorganizzazione dei Sistemi di emergenza 112/118, sia sulla gestione di percorsi assistenziali multisciplinari e condivisi [2,3] . In merito all'organizzazione dei Sistemi di Emergenza, Aniarti sta collaborando con tutte le società scientifiche che si occupano di questi temi per gli "Stati Generali dell'Emergenza Urgenza", un progetto per aggiornare e sviluppare proposte sul Sistema Sanitario.…”

“…All elements of nursing care, from the fundamentals focusing on basic technical-and non-technical interventions (e.g., ensuring personal hygiene and comfort) to the advanced (e.g., managing devices), are aimed at ensuring patients' outcomes. Several studies have focused on the relation between ICU patients' outcomes and staffing, proving that mortality, complications, and length of stay (LOS) are all influenced by the quality of nursing care delivered [3][4][5]. However, establishing nursing care's contribution to patients' outcomes is something more than just the estimation of a mere nurse-to-patient ratio.…”

“…Uno degli aspetti chiave nella gestione di una terapia intensiva è la definizione dei livelli di assistenza e cura erogabili, in relazione al numero di posti letto esistenti, considerando le risorse umane, strumentali ed economiche disponibili [1,2] . A metà degli anni novanta, al fine di eseguire una mappatura delle terapie intensive europee è stato effettuato uno studio multicentrico, osservazionale retrospettivo, finanziato dalla comunità europea, denominato EurICUs 1 [3,4] . Lo studio ha rilevato quali fossero i livelli organizzativi delle terapie intensive e quali outcomes, in termine di sopravvivenza, si riscontrassero nelle terapie intensive europee.…”

“…Lo studio si è avvalso, per la verifica del fabbisogno assistenziale richiesto dai pazienti, dell'utilizzo del Nine Equivalents Manpower Score (NEMS), sistema di punteggio elaborato sulla base del Therapeutic Intervention Scoring System -Tiss 28 [5,6] . Lo studio ha evidenziato come vi fosse, in molte delle terapie intensive investigate, una disparità tra risorse disponibili e gravità dei pazienti ricoverati (alta risorsa infermieristica disponibile con bassa gravità clinica dei pazienti versus bassa risorsa disponibile e alta gravità clinica) [3] . Partendo dall'analisi del database dei pazienti coinvolti nello studio EurICUs 1 [3,4] , avendo come obiettivo l'identificazione di un criterio per poter suddividere la disponibilità di letti e di risorse, basato sulla complessità clinica del paziente, è stata proposta una nuova classificazione, al fine di identificare quanti pazienti a bassa ed alta complessità si potessero seguire in relazione al personale infermieristico e medico presente [7] .…”