Entecavir (ETV) e tenofovir disoproxil fumarato (TDF) rappresentano gli analoghi nucleos(t)idici di III generazione raccomandati in prima linea nei pazienti con epatite cronica B. Entrambi si caratterizzano per un'elevata efficacia e per il rischio pressoché nullo di sviluppo di farmaco-resistenza, tuttavia con l'impiego di TDF sono stati segnalati eventi avversi renali, come la riduzione del filtrato glomerulare (eGFR), l'ipofosfatemia, l'iperfosfaturia e la sindrome di Fanconi, e scheletrici quali osteomalacia e osteoporosi. In questo studio italiano di coorte, multicentrico, sono stati arruolati 103 pazienti con epatite cronica B [età media 63 anni, 83% maschi, 49% cirrotici, 97% HBeAg-negativi, 75% trattati con lamivudina (LMV), 46% con pregressa LMV-resistenza (R), 71% trattati con adefovir dipivoxil (ADV), 94% con ALT normali e 98% con HBV DNA <13 UI/mL] che sono passati a ETV per l'evidenza di una compromissione della funzione renale glomerulare e/o tubulare durante i 35 mesi (range: 3-112) di terapia con TDF (iniziato o ridotto durante il trattamento a 245 mg ogni 48/72 ore nel 40% dei casi). Al basale (inizio della terapia con ETV), una riduzione di eGFR <90 mL/minuto era presente in 94 Efficacia e sicurezza di entecavir dopo switch da tenofovir per comparsa di effetti collaterali renali: uno studio multicentrico italiano, di pratica clinica, su 103 pazienti con epatite cronica B