Literary Texts and the Greek Historian

Pelling, Christopher

doi:10.4324/9780203010273

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“…57 Tuttavia, se si approvasse tale principio, qualunque indagine sulla possibilità di individuare elementi caratterizzanti della retorica dei re persiani in Erodoto apparirebbe del tutto insensata, in quanto priva ab origine di fondamento storico: di conseguenza, tale chiave di lettura non sarà qui presa in considerazione, necessitando di essere debitamente e puntualmente discussa in apposita sede. Comunque sia, accogliendo invece in linea di principio la ripartizione operata da Mathieu de Bakker fra discorso diretto, discorso indiretto e registrazione di atto verbale -dove quest'ultima 49 de Bakker 2007 55 Scardino 2007;2010, 17-44;2012, 67-96;Pelling 2000;2002, 123-158;2006a, 141-177;2006b, 103-121;2012, 281-315. 56 Zali 2015.…”

Section: Per Voce Sola: I Discorsi Del Gran Re In Erodotounclassified

The King’s speech. La retorica dei re persiani fra Eschilo, Erodoto e Tucidide

Gazzano¹

2017

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This paper aims at collecting and investigating, from a rhetorical point of view, the speeches of the Achaemenid kings (from Cyrus to Xerxes) mentioned in Greek sources, with a special focus on Herodotus' Histories. The many and heterogeneous discourses which this historian attributes to the different Persian kings (dialogues, private conversations, messages, letters and simple speech acts) are analysed and compared, and the research seems to point to some recurrent -and probably well-devised -patterns. The paper also takes into account the poetic speeches of Darius and Xerxes in Aeschylus' Persians, and the scant evidence (a letter from Xerxes to Pausanias) transmitted by Thucydides.frANCESCA gAzzANO 56 nel loro complesso i discorsi che lo storico di Alicarnasso assegna ai re persiani non sono mai stati studiati, finora, in quanto tali, pur a fronte di una bibliografia erodotea sterminata, 3 né confrontati, se non per qualche sporadico caso, con la documentazione orientale o con altri paralleli letterari greci. 4 Parimenti, anche al fine di contestualizzare più correttamente la versione/visione di tali discorsi in Erodoto, si è reso inevitabile prendere le mosse da quella che, almeno per ciò che è giunto fino a noi, costituisce la prima rappresentazione greca della retorica dei re achemenidi, vale a dire i Persiani di Eschilo, tragedia che con ogni probabilità esercitò una significativa influenza sullo stesso Erodoto, 5 e in cui tanto Dario quanto Serse danno voce "concreta" (per quanto greca) a parole memorabili. Infine, si è provato a confrontare la valutazione dei molti discorsi dei re di Persia tràditi da Erodoto -sui quali grava non solo l'evidente carattere fittizio, ma anche la stessa cattiva reputazione dell'autore -con il solo esempio di discorso (nei fatti, una missiva) di un sovrano persiano nell'opera di Tucidide: con quale esito non è tuttavia qui il caso di anticipare. I Greci e la parola del Gran ReἙκαταῖος Μιλήσιος ὧδε μυθεῖται· τάδε γράφω... "Ecateo di Mileto così dice: scrivo queste cose…". Nel celebre frammento ecataico, 6 incipit delle Storie o Genealogie, si tende ormai a riconoscere una modalità comunicativa quasi epistolare, e Aldo Corcella 7 ha acutamente supposto che il principale modello ispiratore sia da individuare nella prassi della cancelleria achemenide di trasmettere le volontà dei vari sovrani attraverso lo strumento del messaggio, nella forma di lettera o proclama, redatto per iscritto ma destinato in primis alla lettura orale da parte di araldi e messaggeri. 8 In tal caso, e l'ipotesi appare suggestiva, ne conseguirebbe non solo che i Greci contemporanei di Ecateo -e in specie i Greci della costa asiatica, sudditi del Gran Re -avessero una certa familiarità con le forme, e le formule, della comunicazione ufficiale del mondo achemenide, ma che anche un intellettuale del calibro di Ecateo ne ritenesse l'enunciato così efficace da decidere di riprenderlo, naturalmente adattandolo ai propri intenti, per aprire la sua opera "storica"; ciò avrebbe dato origine, a sua volta, a una sor...

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Section: Per Voce Sola: I Discorsi Del Gran Re In Erodotounclassified

The King’s speech. La retorica dei re persiani fra Eschilo, Erodoto e Tucidide

Gazzano¹

2017

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“…24–5; cf. Meiggs (1957) 731; Pelling (2000) 164. On the story's anti-historical effects: Rieks (1975) 38; cf.…”

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Croesus’ Great Nemesis

Dillery

2019

Camb. class. j.

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This article attempts to account for the fact that nemesis occurs only once in Herodotus. It connects the term to Phrygia and the importance of Nemesis there, esp. as seen in ‘confession-inscriptions’ (Beichtinschriften). It argues that the Atys-Adrastus story is meant as an interpretative guide to the rest of the History through its use of significant names, comparable to the use of significant names in the Old Testament.

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“…33 E.g. Arnott (1991) 21, 23 n. 21; Henderson (1990Henderson ( ) 273, (1998Henderson ( ) 270-1 and (2007 189; Pelling (2000) 163, 288 n. 73;Powell (2001) 375;Tacon (2001). Contra Bowie (1993) 9 n. 11.…”

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“…5 Roisman (2005) 136. 6 Dover (1974) 5-6, 13-14;Mikalson (1983) 7-8;Ober (1978) 119, 129-30 and(1989) 43,184-5,312;Pelling (2000) 5-9; Roisman (2005) 3-6. 7 By, respectively, Goldhill (1986) 57, 70;Loraux (1986); Mills (1997) 48,75, 83. 8 Pritchard(1999Pritchard( )6and(2003308.…”

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Aristophanes and de Ste. Croix: The Value of Old Comedy as Evidence for Athenian Popular Culture

Pritchard

2012

Antichthon

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De Ste. Croix famously argued that Aristophanes had a conservative political outlook and attempted to use his comedies to win over lower-class audiences to this minority point of view.The ongoing influence of his interpretation has meant that old comedy has been largely ignored in the historiography of Athenian popular culture. This article extends earlier critiques of de Ste. Croix by systematically comparing how Aristophanes and the indisputably popular genre of fourthcentury oratory represented the social classes of the Athenians and political leaders. The striking parallels between the two suggest that Aristophanes, far from advocating a minority position, exploited the rich and, at times, contradictory views of lower-class citizens for comic and ultimately competitive ends. As a consequence his plays are valuable evidence for Athenian popular culture and help to correct the markedly fourth-century bias in the writing of Athenian cultural history.

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Literary Texts and the Greek Historian

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The King’s speech. La retorica dei re persiani fra Eschilo, Erodoto e Tucidide

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Croesus’ Great Nemesis

Aristophanes and de Ste. Croix: The Value of Old Comedy as Evidence for Athenian Popular Culture

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