1995
DOI: 10.1017/s1121189x00010186
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La valutazione degli esiti nell'attività di routine dei servizi psichiatrici

Abstract: EditorialiLa valutazione degli esiti nell , attivita di routine dei servizi psichiatrici Routine outcome evaluation in mental health servicesPIERLUIGI MOROSINI

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“…Come sottolineato da molti autori, fra tutti gli ambiti di valutazione dei servizi, quello deU'efficacia degli interventi psichiatrici e fra i piu trascurati (Shuldberg & Bromet, 1981;Wright et al, 1989;Jenkins, 1990;Mirin & Namerow, 1991;Attkisson et al, 1992;Ruggeri & Tansella, 1994;1995;1996;Andrews & Wittchen, 1995;Jenkins, 1996;; per nessun intervento psichiatrico esistono, infatti, allo stato attuale delle conoscenze, dati affidabili, completi e raccolti su campioni rappresentativi. Di fondo, non esiste ancora un modello di misurazione largamente condiviso: e sorprendente la tendenza dei pochi studi che si sono occupati di questo problema a misurare l'efficacia degli interventi psichiatrici in maniera riduttiva e semplicistica, con la produzione di risultati che, come, ad esempio, ha illustrato Morosini in un Editoriale recentemente comparso su EPS (Morosini, 1995), sono da considersi non solo di scarso rilievo ma, a volte, addirittura, fuorvianti.…”
Section: Il Progetto Outcomeunclassified
“…Come sottolineato da molti autori, fra tutti gli ambiti di valutazione dei servizi, quello deU'efficacia degli interventi psichiatrici e fra i piu trascurati (Shuldberg & Bromet, 1981;Wright et al, 1989;Jenkins, 1990;Mirin & Namerow, 1991;Attkisson et al, 1992;Ruggeri & Tansella, 1994;1995;1996;Andrews & Wittchen, 1995;Jenkins, 1996;; per nessun intervento psichiatrico esistono, infatti, allo stato attuale delle conoscenze, dati affidabili, completi e raccolti su campioni rappresentativi. Di fondo, non esiste ancora un modello di misurazione largamente condiviso: e sorprendente la tendenza dei pochi studi che si sono occupati di questo problema a misurare l'efficacia degli interventi psichiatrici in maniera riduttiva e semplicistica, con la produzione di risultati che, come, ad esempio, ha illustrato Morosini in un Editoriale recentemente comparso su EPS (Morosini, 1995), sono da considersi non solo di scarso rilievo ma, a volte, addirittura, fuorvianti.…”
Section: Il Progetto Outcomeunclassified
“…La letteratura sulla qualita dei servizi psichiatrici si e arricchita negli ultimi anni di nuovi e numerosi contributi dai quali emerge ormai con chiarezza come tale valutazione debba essere condotta su varie dimensioni ed in aree diverse, dalla psicopatologia fino alia qualita della vita dei pazienti, passando per il grado di disability il funzionamento sociale, il bisogno di cura, i costi dell'assistenza ed anche, appunto, la soddisfazione (Morosini, 1995;Rugged, 1996;Knudsen, 1996).…”
Section: Introduzioneunclassified
“…Uno scopo secondario, ma non trascurabile per le possibili conseguenze applicative, era inoltre quello di verificare la possibility di utilizzare i dati forniti dal sistema informativo del servizio -abitualmente adibito all'uso gestionale -per una lettura epidemiologica dell'operato del CSM ed awiare una fase di valutazione della sua attivita, a partire dalle caratteristiche del processo assistenziale (Morosini, 1982;1995).…”
Section: Introduzioneunclassified
“…Cio che invece il sistema informativo non puo ancora fornire sono indicazioni affidabili ed aggiornate sull'esito dei trattamenti; tale problema e tuttavia condiviso dai registri psichiatrici dei casi (Balestrieri et al, 1992) che, in genere, non prevedono rilevazioni routinarie di dati utili per le misure di esito, che devono invece essere affidate a specifici strumenti di rilevazione, il cui uso, da parte di operatori impegnati nell'assistenza quotidiana e, nella migliore delle ipotesi, «disagevole» (per quanto i ricercatori «professionisti» siano oggi gia consapevoli di tale difficolta -vedi Morosini, 1995). Cio che invece il sistema informativo non puo ancora fornire sono indicazioni affidabili ed aggiornate sull'esito dei trattamenti; tale problema e tuttavia condiviso dai registri psichiatrici dei casi (Balestrieri et al, 1992) che, in genere, non prevedono rilevazioni routinarie di dati utili per le misure di esito, che devono invece essere affidate a specifici strumenti di rilevazione, il cui uso, da parte di operatori impegnati nell'assistenza quotidiana e, nella migliore delle ipotesi, «disagevole» (per quanto i ricercatori «professionisti» siano oggi gia consapevoli di tale difficolta -vedi Morosini, 1995).…”
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