La lingua delle petizioni nell’Egitto romano

Abstract

This book investigates the linguistic and formal aspects of more than a thousand requests for justice and protection preserved in Egyptian papyri of the Roman Principate, mainly written in Greek. For many centuries in Egypt, from the Ptolemaic period to the late Roman Empire, petitions addressed to the judicial authorities shared the same textual structure and made use of recurring lexical formulas. Such uniformity was the result of the adherence by scribes and legal advisers to repertoires that had wide circulation. This study evaluates the correspondence between the formulas of the petitions and legislation, normative conventions, and spoken and literary language, and how these factors interacted with each other over the centuries.

From rags to riches? An illusory semantic change in ancient Greek

“…57 Voigt) 8 Milanezi (2005); Jendza (2020) 83-102. 9 The alleged use of ῥάκος for 'old cloak' in papyri is another phantom; see Mascellari (2015). 10 See LSJ ('long robe') and Chantraine (2009) s.v.…”

“…18 See Cannatà (1999) 19-25. According to Mascellari (2015) 155-56, followed by Palmieri (2019) 78-79, Theocritus intentionally created an unexpected new connotation for Sappho's βράκος, resorting to a practice characteristic of Hellenistic poets. Andrisano (1997Andrisano ( -2000 16-19 believes that Theocritus used the Sapphic βράκος with the purported original meaning '(piece of) cloth' (Palmieri has 'stoffe fluide come l'acqua'), but this seems unlikely (see n.11).…”

Arsinoe 3D

“…Nella configurazione digitale del sistema che ripresenta l'ambientazione dello scavo, è necessario sulta incoeso e incoerente, isotropico, dove al suo interno confluiscono tensioni, movimenti, flussi. Costruire un mondo digitale attraverso il linguaggio comporta la sovrapposizione di materialità e metafore, le due polarità che sono alla base della rappresentazione dello spazio 11 , dove risulta fondamentale il considerare l'instabilità che caratterizza le stesse rappresentazioni nella dimensione intertestuale contemporanea. Come ricorda Glenda Norquay 12 , qualunque paesaggio, inteso come risultante di un processo di appropriazione del luogo, spazio, immagine o testo, risulta connesso e determinato da un processo ideologico che guida l'analisi esperienziale dello stesso.…”

“…Conclusa la modellazione di dettaglio delle strutture di scavo, la definizione delle geometrie spaziali che definiscono la forma del modello, l'attenzione si è spostata verso una definizione dei caratteri del contesto archeologico. Al fine di aumentare percettivamente il dettaglio geometrico ed incrementare la simulazione all'interno dello spazio virtuale, diviene necessario raccontare tutti i caratteri materici dei modelli tridimensionali 11 . Per questo motivo, il processo essenziale di scelta dei materiali e di mappatura del modello si configura come un passo fondamentale per completare la rappresentazione.…”

“…Questa tecnica è ampiamente utilizzata, poiché vantaggiosa per lo sviluppo di effetti simulativi anche in merito alla corposità dei materiali ottenuta sovrapponendo diverse mappe di colore. Per lo scavo di Arsinoe, la costruzione dei materiali ex novo all'interno di Unreal ha previsto l'utilizzo di tre parametri principali: Base Color 12 , che definisce il colore complessivo del materiale, caratterizzato dalla texture scelta; Roughness, che permette di determinare la rugosità del materiale, con dei valori che variano da 0 a 1 13 ; Normal Map 14 , utilizzata per fornire dettagli fisici significativi alla 11 Cfr. Basso, Analisi e riconfigurazione della città, p. 151.…”