Intermediate Follow-Up after Endovascular Aneurysm Repair: Can We Forgo CT Scanning in Certain Patients?

Volumetric analysis of the aneurysmal sac with computed tomography in the follow-up of abdominal aortic aneurysms after endovascular treatment

“…CT is the most widely accepted imaging modality for the long-term follow-up of EVAR to detect possible complications such as endoleaks [6][7][8][9][10][11][12][13]. The dimensional evolution of the aneurysmal sac is the primary prognostic factor in these patients: a stable or shrinking aneurysm is associated with a low risk of rupture, even if associated with a small type II endoleak.…”

“…La TC è la metodica più comunemente utilizzata per il follow-up a lungo termine dei pazienti sottoposti ad EVAR che necessitano di una continua sorveglianza per identificare eventuali complicanze post-procedurali, come gli endoleak [6][7][8][9][10][11][12][13]. L'evoluzione dimensionale della sacca aneurismatica rappresenta il principale fattore prognostico nei pazienti sottoposti a EVAR: alla riduzione o stabilità delle dimensioni della sacca si associa un basso rischio di rottura, anche in presenza di piccoli endoleak di tipo II, che non richiedono perciò alcun trattamento.…”

“…CT allows not only correct visualisation of the stent-graft but also evaluation of the size of the aneurysmal sac and, by means of the injection of contrast material, identification and characterisation of endoleaks [8,9]. According to the main monitoring protocols, the follow-up of patients after EVAR involves CT angiography (CTA) 1-3 months after positioning of the stent-graft and, in the absence of complications, yearly thereafter [8,[10][11][12][13]. Aneurysms that remain stable or shrink after EVAR present a reduced risk of rupture and require no further intervention, even in the presence of small endoleaks [14][15][16][17][18][19].…”

“…Tra le varie modalità di imaging, la tomografia computerizzata (TC) rimane quella maggiormente utilizzata a questo scopo; tale metodica consente, infatti, non solo una corretta visualizzazione dell'endoprotesi, ma anche la misurazione delle dimensioni della sacca aneurismatica e, mediante l'iniezione del mezzo di contrasto (MdC), l'identificazione e la caratterizzazione degli endoleaks [8,9]. Secondo i principali protocolli di sorveglianza, il follow-up dei pazienti sottoposti ad EVAR prevede un esame angio-TC a 1-3 mesi dal posizionamento dell'endoprotesi e successivamente, in assenza di complicanze, con scadenza annuale [8,[10][11][12][13]. Dopo EVAR, gli aneurismi che rimangono stabili o diminuiscono di dimensioni presentano un ridotto rischio di rottura e non richiedono ulteriori interventi anche in presenza di piccoli endoleaks [14][15][16][17][18][19].…”

Duplex Ultrasound Scanning (DUS) Versus Computed Tomography Angiography (CTA) in the Follow-Up After EVAR

“…In the study by Tomlinson et al, 15 secondary interventions within the first year were required in 13% of patients undergoing EVAR and were needed in only 3% of such grafts after the first year.…”