“…La letteratura evidenzia come una formazione efficace all'uso delle tecnologie, in grado quindi di incidere sulle pratiche del docente per massimizzarne i risultati, tenendo conto della multidimensionalità di conoscenze e competenze richieste a questa figura (Schön, 1993), possiede precise caratteristiche: • Contenuti ben definiti (Desimone, 2009), non antitetici rispetto al sistema di atteggiamenti e opinioni del singolo (Opfer & Pedder, 2011), ma in grado di incidere positivamente su di essi nell'applicazione di metodi e strategie innovativi e inclusivi (Aiello et al, 2018;Fiorucci & Pinnelli, 2020); • Una organizzazione collegiale e collaborativa (Albion et al, 2015;Annese & Loperfido, 2016;Desimone, 2009;Grion, 2011), che coinvolga i partecipanti in attività pratiche coerenti con la prassi professionale (Desimone, 2009;Opfer & Pedder, 2011), sollecitante la nascita di una comunità di pratica (Lave & Wenger, 1991;Sansone et al, 2023) e la sperimentazione delle competenze in un ambiente "sicuro"; • La presenza di peer-support (Lakkala & Ilomäki, 2015) e attività riflessive (Grion, 2011;Sansone et al, 2023) che, partendo dall'esperienza, fondino un apprendimento "intelligente", nel senso deweyiano del termine (Dewey, 1916) e possano ampliare il bagaglio di strategie utili a mitigare lo stress (Murdaca et al, 2014). Così strutturata la formazione sulle tecnologie digitali sembra poter accrescere le conoscenze e competenze dei docenti e, di conseguenza, anche il loro senso di autoefficacia.…”