Il palazzo in mezzo a una selva millenaria / The palace in the middle of a thousand-year old forest

Abstract

Villa Borbone show up to the eye of the attentive traveler immersed in the geometries of a lush garden, fading into the motility of the coastal landscape. A set of buildings, including the small chapel steeped in classical suggestions, is a part of what once constituted the vast property of the ducal family. An incredibly precious heritage, which this book aims to account for, restoring its history, its materiality, but also all its fragility, in an attempt to define a path that can contribute to its preservation.

Icelandic Farmhouses

“…(Steingrímur Steinþórsson 1942, 267-73). 22 The years between the office's establishment in 1929 and the mid 1940s were not only remarkable for the sheer number of concrete farmhouses that started appearing in the rural landscape: the way in which the farmhouses were designed and built was also a matter of debate and evolved over time. The first building expert to lead the office was Jóhann Franklin Kristjánsson (1885Kristjánsson ( -1952, who trained as a carpenter in Akureyri and then as a master mason in Norway (Nýja dagblaðið 1934;Seelow 2011, 428).…”

Firenze nella prima metà dell’Ottocento

“…2), eseguita in inchiostro di china e acquarellata, ma priva dei numeri delle particelle 21 . Nel disegno la palazzina della Meridiana, annessa al complesso di palazzo Pitti, si trova infatti in una situazione ancora precedente agli interventi di completamento effettuati da Pasquale Poccianti negli anni successivi alla Restaurazione 22 , che compaiono invece nella corrispondente mappa del catasto ferdinandeo-leopoldino. Ancora, la «Pianta geometrica della città di Firenze» datata 1814 e offerta a Ferdinando III da Giovan Giacomo Pothez (Fig.…”

“…L'analisi effettuata sulla cartografia disponibile e le indagini svolte sulla documentazione amministrativa confermano che alcune mappe dell'Atlante geometrico particellare della comunità fiorentina discendano dai disegni redatti durante la dominazione francese, e ciò si desume non solo per le scelte grafiche adottate, ma anche per il fatto che su alcuni fogli dei successivi aggiornamenti ve ne è esplicita menzione. La sezione A della comunità fiorentina è sicuramente da annoverare tra quelle in cui i francesi avevano avviato l'attività di misurazione: lo ricorda un'iscrizione posta sul cartiglio della mappa di aggiornamento, realizzata nel 1859, che riporta la dicitura «Misurata sul terreno dagli Agenti francesi nel 1813» 22 . Il fatto che non sia pervenuta altra documentazione d'impianto eccetto che per la sezione A non esclude che le operazioni catastali fossero state intraprese anche in altre zone della città; anzi la ricerca d'archivio indica il contrario, visto che dai documenti emerge l'esistenza di un rilievo metrico, di cui si menzionano piante relative a sezioni catastali in cui la città era, evidentemente, già stata suddivisa.…”

“…La conformazione del cartiglio ellittico si trova solo nelle mappe riconducibili all'attivazione, poiché le mappe redatte successivamente sono dotate di legende con scritte orientate orizzontalmente. 22 ASFi, Catasto Generale Toscano, Mappe, Firenze, 7.…”

“…43-44. 30 ASFi, Catasto Generale Toscano,Mappe,Firenze,[4][5][6][21][22][29][30][31]44,[48][49][50][51][52]67. 31 ASCFi, CA 00464, Comunità di Firenze, Affari comunitativi, Affari sfogati, tomo II,doc.…”