Il dialetto di Agnone.

Abstract

La fonetica e la flessione.Introduzione.Agnone e una piccola e ridente citta al confine settentrionale del Molise. E posta sulla cresta di una collina ehe, staccandosi a N. E., s' avanza verso O., e scende con ripidissimo pendio da tre iati sulla conca deir alta valle del Verrino, affluente del Trigno. Sorge quindi nel territorio del Sannio caracenio, a una decina di chilometri dal sito ove era Bwianum vetus, forse a fianco di quel-Γ antica Aquilonia, di cui parla Livio nel X libro della prima decade.H popolo έ composto di due elementi assai ben distinti: dei quali Γ uno e formato di contadini ehe vivono in campagna, in villaggetti e case sparse, e vengono in citta periodicamente e per breve tempo; Γ altro e composto di artieri vivaci e laboriosi e di borghesi professionisti, ehe hanno tra loro stretti vincoli d' interessi, di amicizie e parentele; in modo ehe si puo dire non esista una borghesia veramente distinta dal ceto degli artigiani. Di qui due correnti dialettali: Γ una fa capo ai contadini, 1'altra ai cittadini; e mentre quella sviluppa i caratteri del dialetto, evolvendoli, questa rafirena e arresta la tendenza evolutrice.La posizione geografica ed etnica della citta si riflette sul dialetto, ehe, movendo dalle parlate del Molise, da una parte da la mano ai dialetti dell' alta valle del Volturno, dair altra si connette intimamente con quelli del Chietino e del basso Aquilano, onde spinge lo sguardo al Teramano; lungi poi tien Γ occbio alle terre del basso Foggiano e del Barese.F nte scritta e il Vocabolario del dialetto agnonese del dott. Giuseppe Cremonese (Agnone-B asione 1893). L' autore era di Agnone; e, per Γ esercizio della sua professione di medico, era in continuo e diretto contatto col popolo. A lui quindi non manco il modo di avere esatta notizia delle voci dialettali, ne Γ orecchio awezzo a percepirle; gli manco invece una preparazione conveniente. Egli non ha un concetto esatto del dialetto; non usa un sistema razionale e costante per la trascrizione dei suoni; pone la forma pi volgare accanto alla pi civile, senza distinguer Γ una dall' altra; troppo spesso poi si serve di espedienti grafici ehe rendono impossibile la percezione esatta dei fenomeni. Valga un esempio per darne un' idea: egli

Progressive metaphony in the Abruzzese dialect of Teramo

“…However, the influence of i, u < Ī, Ū on the following tonic /ae/, which becomes /e/ or /je/, is also documented in zone Ic, namely in the dialects of Vasto (Rolin 1908) in southern Abruzzo and Agnone in Northern Molise (Ziccardi 1910)3, as well as in zone II in the dialects of Castelmauro, Ripamolisani, Guglionesi (De Giovanni 2003: 90), as exemplified in (5) The linguistic atlases of Italy, ALI and AIS, also document the influence of i, u < Ī, Ū on the following tonic /ae/. The phenomenon is scattered throughout the area around Teramo (Silvi, Bisenti, Campli, Montesilvano, Castelli), in Southern Abruzzo (Sant'Eufemia a Maiella, Vasto, Palmoli), and Molise (Roccasicura, Morrone del Sannio).…”