2016
DOI: 10.3280/ic2016-280002
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Il "mito" della Palestina nell'immaginario della sinistra extraparlamentare italiana degli anni settanta

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“…Andò infatti affermandosi una chiave di lettura del mondo basata su una rigida contrapposizione tra dominatori e dominati, tra vittime e carnefici, su cui in parte si riflettevano ancora i sentimenti che avevano accompagnato l'immenso sforzo bellico contro il nazifascismo in Europa e in parte si risvegliavano memorie ancora recenti di eventi vissuti anche in prima persona. Il ruolo di dominatore e al contempo carnefice all'origine di tutte le principali tensioni internazionali finì così per essere ascritto in primo luogo all'imperialismo statunitense e ai suoi sostenitori, mentre nel ruolo di dominati e vittime furono collocate tutte le popolazioni e i paesi che via via erano stati interessati dai giochi geopolitici della politica estera statunitense: il Vietnam in primis, ma anche Cuba, l'Argentina, il Cile e il Brasile, fino a Nicaragua e Honduras alcuni anni più tardi, per non parlare dell'influenza statunitense nell'area mediorientale, così come emergeva dai giudizi sul conflitto israelo-palestinese [Marzano 2016]. Artefici e divulgatori di tale lettura semplificatrice delle forze in atto su scala globale furono in primo luogo correnti intellettuali e movimenti collettivi costituitisi in Occidente dall'inizio degli anni Sessanta in solidarietà con le lotte di liberazione anticoloniale e gli indirizzi di politica internazionale ed economica provenienti dagli Stati di più recente formazione.…”
Section: Manifesto Della Tricontinentale Sorbonne Peuples Opprimés Tunclassified
“…Andò infatti affermandosi una chiave di lettura del mondo basata su una rigida contrapposizione tra dominatori e dominati, tra vittime e carnefici, su cui in parte si riflettevano ancora i sentimenti che avevano accompagnato l'immenso sforzo bellico contro il nazifascismo in Europa e in parte si risvegliavano memorie ancora recenti di eventi vissuti anche in prima persona. Il ruolo di dominatore e al contempo carnefice all'origine di tutte le principali tensioni internazionali finì così per essere ascritto in primo luogo all'imperialismo statunitense e ai suoi sostenitori, mentre nel ruolo di dominati e vittime furono collocate tutte le popolazioni e i paesi che via via erano stati interessati dai giochi geopolitici della politica estera statunitense: il Vietnam in primis, ma anche Cuba, l'Argentina, il Cile e il Brasile, fino a Nicaragua e Honduras alcuni anni più tardi, per non parlare dell'influenza statunitense nell'area mediorientale, così come emergeva dai giudizi sul conflitto israelo-palestinese [Marzano 2016]. Artefici e divulgatori di tale lettura semplificatrice delle forze in atto su scala globale furono in primo luogo correnti intellettuali e movimenti collettivi costituitisi in Occidente dall'inizio degli anni Sessanta in solidarietà con le lotte di liberazione anticoloniale e gli indirizzi di politica internazionale ed economica provenienti dagli Stati di più recente formazione.…”
Section: Manifesto Della Tricontinentale Sorbonne Peuples Opprimés Tunclassified