Come ringrazio la dottoressa Lena Foljanty per avermi coinvolta nelle splendide iniziative organizzate per lo studio della traduzione giuridica nel senso più ampio.Nicole Pasakarnis mi ha sempre accolto con estrema dolcezza sostenendomi soprattutto nell'ultima e delicata fase del libro, insieme alla professionalità e attenzione del dottore Karl-Heinz Lingens e alla generosa pazienza di Karin Reichstein, Beate Jaeger, Nadine Göbel, del dottore James Thompson, nonché di tutto lo staff editoriale, verso cui sono riconoscente.Ringrazio altresì Carola Schurzmann, quale responsabile dell'amministrazione del Max-Planck-Institut e Anna Heym e Anne-Lotte Zimmermann per la loro gentilissima disponibilità.A Helsinki, presso l'Erik Castrén Institute for International Law and Human Rights, il professore Martti Koskenniemi mi ha insegnato la bellezza della libertà delle idee, unita alla complicità della loro criticità: quei mesi sono stati intensi e produttivi e ne conservo un ricordo vivissimo. Sono veramente grata per quanto ho potuto apprendere e sviluppare scientificamente, per l'accoglienza ricevuta dai professori Lauri Hannikainen, Jan Klabbers e Jarna Petman, per tutte le amicizie che si sono formate e rafforzate, ricordo in particolare