RiassuntoIn seguito all'introduzione di terapie antiretrovirali sempre più efficaci, i pazienti HIV-positivi raggiungono un'aspettativa di vita di poco inferiore ai soggetti HIV-negativi; il fenomeno dell'invecchiamento porta con sé nuovi problemi nella di gestione di questi pazienti, soprattutto riguardo la presenza di comorbidità età-correlate non secondarie all'infezione da HIV e all'utilizzo cronico di farmaci, oltre a quelli antiretrovirali. Per delineare più precisamente questo fenomeno emergente, in questo studio sono stati analizzati 107 pazienti sieropositivi, con età maggiore di 65 anni, e sono state prese in considerazione comorbidità presenti, politerapia assunta e tre principali aree di interesse: il rischio cardiovascolare, la presenza di deficit neurocognitivi e il rischio di patologie ossee. I risultati provenienti da questo studio mostrano una percentuale significativa di pazienti con rischio cardiovascolare elevato (variabile da 68,5% a 88,5% in base allo score di rischio utilizzato). Inoltre, il 55,9% dei pazienti valutati ha mostrato uno spessore intima media carotideo anormale, indice di danno endoteliale. I pazienti sono stati sottoposti a batterie di test psicologici di screening: deficit neurocognitivi potenziali sono stati osservati in percentuali variabili tra il 15,7% (FAB) e il 65,3% (IHDS) e necessitano di ulteriori test approfonditi. Anche riguardo al rischio di patologie ossee (valutato con ultrasonografia al calcagno) sono emersi valori di T score compatibili con osteopenia e osteoporosi rispettivamente nel 40,8% e 2% dei pazienti valutati. In conclusione, l'alta prevalenza di patologie età-correlata emersa in questo studio mostra l'esigenza di un nuovo tipo di gestione del paziente sieropositivo over-65, finalizzata alla prevenzione e alla gestione multidisciplinare.
Abstract
Following the introduction of more effective antiretroviral therapies, life expectancy in HIV-positive patients is nowadays slightly lower than in HIV-