“…È interessante rilevare che la PFS è raccomandata come endpoint primario (ritenuto maggiormente informativo della sopravvivenza totale a partire dalla terza linea di trattamento) negli studi clinici aventi per oggetto l'efficacia dei PARPi nel CO, poiché questi includono pazienti che, pretrattate con diversi regimi chemioterapici, rappresentano, di fatto, una popolazione eterogenea. 56 Pur con le note cautele che debbono caratterizzare il confronto con studi di carattere economico sanitario condotti all'estero, 57 a motivo, ad esempio, delle differenze nelle modalità di valorizzazione delle risorse sanitarie, i costi unitari di gestione delle medesime tossicità ematopoietiche rilevati nei due studi statunitensi precedentemente citati, 12,14 Vi è inoltre da considerare che, secondo alcuni Autori, 10 in questa indicazione terapeutica, l'incidenza della neutropenia di grado severo, febbrile e non febbrile, risulta più elevata (0,432) negli RCTs che prevedono la combinazione di olaparib e chemioterapia verso chemioterapia, 21 rispetto ad analoghe esperienze di ricerca volte a sperimentare olaparib in monoterapia verso placebo, che riportano valori di incidenza compresi tra lo 0,037 e lo 0,10. 58,59 Pertanto, per quanto concerne l'incidenza della neutropenia di grado severo per olaparib, il modello di valutazione economico-sanitaria ha adottato un'ipotesi di ricerca sfavorevole a tale principio attivo.…”