“…Ancora una volta è a partire dal proprio corpo che si registrano le anomalie di un ambiente stravolto, ormai percepito nella sua irriducibile alterità. La "densa nuvola di minerale volatile" non è registrata dalle centraline di monitoraggio, eppure sta lì a simboleggiare che le cose sono mutate, che "l'intero rione" non è più quinta silenziosa della quotidianità, ma luogo che spinge verso la ridefinizione dell'identità (Alliegro 2018), in cui la domesticità perduta, letta in tali termini a partire dal proprio corpo, deve essere riconquistata. Lottare e manifestare il proprio dissenso sono infatti azioni di ri-appaesamento che ri-alimentano l'esserci in un luogo che rischia di andare perduto, in cui è dato perdersi, uno spazio che si deterritorializza facendosi non luogo (Augé 1993;De Martino 1977;La Cecla 2007).…”