A field-integrated methodology using 3D ultrasonic tomography supported by close range photogrammetry (CRP) has been developed and evaluated as a tool to detect the presence and patterns of decay forms in a living adult holm oak (Quercus ilex L.) in an urban green area of the city of Cagliari, Sardinia, Italy. Close range photogrammetry was used to compute a high resolution 3D model of the studied tree, texturized with natural colors. Moreover, following the implemented workflow process it was possible to evaluate the deformation pattern of the studied tree over time. In a second step of our integrated approach, and in order to diagnose the state of health of the inner part of the studied tree in a non-invasive way, laboratory and in situ non-invasive ultrasonic techniques were applied. The results of the close range photogrammetry analysis supported the optimal design of the 3D ultrasonic tomography of the living adult holm oak. Ultrasonic tomography is one of the most powerful non-destructive testing techniques for the full-volume inspection of a structure. It produced physical information on the inner structure of the stem of the investigated tree. The results of the study show that the integrated application of close range photogrammetry and 3D ultrasonic tomography is a powerful tool for a highly accurate and objective evaluation of the external and internal decay of trees and for monitoring their conservation states. With the fully integrated approach, the diagnostic process aimed to prevent instability and the failure of trees can be greatly improved.
The Quercus pubescens relic forest on the Gennargentu Mountains (Sardinia, Italy). The recent human impact has determined a strongly alteration of the Quercus pubescens forest on the Gennargentu Mountains in Sardinia. At the present, in this area the oak is represented by ancient single trees which can be considered relict and monumental individuals of the ancient forest. In this study, the space/time succession of oaks stands were analized in 1977 and 1997 years by GIS software and by multitemporal cartographic analyses. Some data about the stand structure are also reported.Keywords: Downy oak, Population, Human impact, Conservation, GIS, Multitemporal analysis. IntroduzioneLa conservazione della biodiversità è garanzia di benessere, progresso e sopravvivenza per le popolazioni umane presenti e per quelle future. Una diversificazione a livello di specie, di popolazione e di individuo può garantire una efficace conservazione della stabilità e dell'efficienza funzionale degli ecosistemi. Tale diversificazione offre anche la possibilità di superare impatti negativi dovuti alla comparsa di nuovi e imprevedibili fattori avversi.Tra ed entro le singole specie le dimensioni delle popolazioni variano nel tempo e nello spazio. Questo dinamismo è il risultato delle interazioni tra la storia evolutiva e la storia auto-ecologica di adattamento di ciascuna specie e non ultima l'azione antropica che ha portato ad alterazione, frammentazione e manomissione di molti ecosistemi terrestri. Nelle popolazioni isolate a basso effettivo 1 , la deriva genetica ricopre un ruolo dominante nella realizzazione della struttura genetica: in tempi brevi può essere causa di perdita di variabilità, con conseguente possibilità di estinzione a livello locale delle popolazioni stesse (Giannini & Raddi 2000). Nel caso di popolazioni di specie rare, in cui rientrano certamente le specie minacciate di estinzione e che spesso presentano come denominatore comune la ristrettezza geografica, oc-1-Effettivo: numero di individui capaci di differenziare gameti.corre analizzare la causa della rarità o del ridotto numero dell'effettivo stabilendo se tale situazione sia dovuta ad eventi catastrofici (incendio, pascolo, ecc.) o se invece perché quelle specie sono state sempre rare. Nel caso di catastrofi, le specie rappresentate da piccole popolazioni, possono risultare molto sensibili e vulnerabili agli effetti genetici deleteri da deriva in quanto si possono pensare come "non preparate".Una maggiore variabilità caratterizza le specie con areale ambientalmente diversificato. Non si può escludere il fatto che queste possiedano sistemi aggiustativi ovvero un maggiore potenziale adattativo che consente loro di superare le difficoltà e le avversità di un ambiente fluttuante, confermando la funzione tampone di un alto tasso di eterozigosità che è alla base della diversità.La persistenza di situazioni di pericolo dovrebbe essere di stimolo all'avvio di azioni di strategie di conservazione e in questo caso le informazioni genetiche, congiuntamente alla c...
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